Essere donne in Iran, oggi, non è affatto facile. Vittime di oppressione, soprusi e violenze, le donne iraniane vivono un costante clima vessatorio da cui è difficile, se non a volte impossibile, sottrarsi. Per combattere tali oppressioni e restituire loro dignità nasce “Woman’s Freedom in Iran”, una campagna per la giustizia a tutela della libertà delle donne iraniane, presentata oggi a Palazzo delle Aquile, nell’aula consiliare, alla presenza di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, Giorgia Butera, presidente dell’associazione Mete Onlus – impegnata nell’alto tema dei diritti umani internazionali, nella mediazione socioculturale tra i popoli e nell’affermazione dei principi civili, democratici e liberali, Francesco Leone, presidente Agius – Associazione giuristi siciliani e legal advisor della campagna, e Pino Apprendi, presidente Antigone Sicilia.
“Per noi – afferma Giorgia Butera – è importante svolgere azioni capillari, intervenendo in più contesti, ed è per questo che abbiamo già avviato diversi rapporti istituzionali, anche a livello internazionale. L’idea di sostenere le donne iraniane nasce in seguito a una lettera ricevuta da parte del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Direzione Generale per gli Affari Politici e di Sicurezza Ufficio IX – su indicazione della Presidenza della Repubblica Italiana, rispondendo ad una mia comunicazione relativa alla grave situazione riguardante l’avvocatessa iraniana Nasrin Sotoudeh. Abbiamo ritenuto naturale proseguire il nostro interesse, e sostenere la libertà di queste donne. È previsto il coinvolgimento del mondo sportivo, ricordando che alle donne in Iran è negato l’accesso negli stadi, ma anche quello socio-sanitario grazie alla collaborazione del dottor Salvo Ferranti, e della dottoressa Angela Margiotta (presidente Associazione farmaciste insieme)”.
“L’impegno, congiunto con Mete Onlus, per il conferimento della cittadinanza onoraria a Nasrin – dichiara Francesco Leone, socio fondatore dello Studio legale Leone-Fell e presidente Agius, Associazione Giuristi Siciliani – è solo una delle tappe di questa ambiziosa lotta di civiltà che vede la nostra collega iraniana come paradigma significativo fra tanti altri più silenziosi, ma non meno importanti. A partire da qui, per dare visibilità a chi non ne ha, per difendere la democrazia e l’uguaglianza sociale darò anche vita a una fondazione, che oltre la burocrazia possa davvero aiutare chi ne ha più bisogno”.
L’avvocato Francesco Leone, da anni al fianco di Mete Onlus nelle diverse battaglie portate avanti dall’associazione, ha deciso di sposare appieno la campagna nella convinzione che sia un dovere di ogni giurista difendere non solo i diritti ma anche il diritto, mettendo i colleghi come Nasrin nelle condizioni di potere svolgere il proprio lavoro. Questo impegno segue le battaglie portate avanti sull’argomento tramite Agius e il Consiglio nazionale Forense.
Consulente tematica della Campagna è la giornalista e scrittrice Tiziana Ciavardini, profonda conoscitrice dell’Iran.
L’iniziativa prevede un fitto calendario di appuntamenti, volti alla diffusione della conoscenza e alla necessità ineludibile di far valere, da parte delle donne, la propria giustizia sociale in un Paese dove la negazione dei diritti umani è di enorme rilevanza.
Il primo appuntamento è il 17 novembre, in occasione degli allenamenti a porte chiuse allo Stadio Renzo Barbera, in vista della partita di calcio contro l’Armenia, valida per le qualificazioni agli Europei 2020. Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, ospiterà una delegazione di donne iraniane che potranno assistere sia agli allenamenti che alla partita in programma il prossimo 18 novembre.
Il 26 novembre Nasrin Sotoudeh, avvocato e attivista iraniana per i diritti umani, riceverà la cittadinanza onoraria di Palermo, affinché possa rappresentare un esempio non soltanto per le connazionali, ma per tutte le donne del pianeta che anelano respirare libertà e diritti. A conferirgliela saranno il sindaco di Palermo, e l’assessore comunale alle Culture, Adham Darawsha. Un atto simbolico che conferma la naturale propensione della città di Palermo all’accoglienza e all’integrazione.
Poi ancora spettacoli teatrali, conferenze, incontri.
Sempre il 26 novembre, a Cefalù, alle ore 18:30, presso il Teatro Comunale Salvatore Cicero, un reading-performance. Donne che leggo donne, che vivono le loro vite, ne sentono i pensieri e regalano emozioni: sarà un momento intimo aperto alla cittadinanza, in cui mettere a nudo paure e aspirazioni delle donne iraniane tramite gli scritti di Azar Nafisi, best-seller Iraniana, occhio puro e attento sul mondo del regime. Storie lontane, ma allo stesso tempo spesso familiari, raccontate e rivissute attraverso la voce viva di altre donne che condividono gli stessi desideri e gli stessi timori, donne che con forza, in modi e luoghi diversi, combattono ogni giorno per un mondo di pari dignità e diritti.
Il 14 dicembre si parlerà di istruzione e vita delle donne in Iran nel corso di una conferenza che si terrà nell’antica facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Palermo. Si tratta di un primo approfondimento tematico sulle donne in Iran, la loro vita, i sogni e le reali possibilità offerte dal Regime di Hassan Rouhani. Tiziana Ciavardini, fra le massime autorità di Medioriente e Iran in Italia, terrà un confronto aperto sui diritti e i temi più importanti della Campagna.
Il 15 dicembre andrà in scena lo spettacolo teatrale “Rose selvatiche” di Alessandro Ienzi, giovanissimo attore, autore e regista dello spettacolo che l’avvocato Francesco Leone, tramite l’Associazione Giuristi Siciliani, ha deciso di portare agli occhi del pubblico per usare anche l’arte come strumento di sensibilizzazione sulla condizione delle donne in Iran. Il cast – composto da Irene Ciani, Elisa Novembrini, dell’Accademia Nazionale d’arte Drammatica, e Jacopo Provenzano – racconterà la storia di Nasrin Sotoudeh, la sua dignità professionale che è diventata una missione.
Il 20 dicembre si terrà una conferenza stampa al Senato della Repubblica Italiana sulla situazione delle donne in Iran e l’evoluzione della Campagna. L’Associazione Giuristi Siciliani, Mete Onlus, Protect human rights e Antigone, porteranno la loro esperienza e le specificità di ciascuno per informare l’opinione pubblica nella maniera più completa possibile su quello che sta accadendo ogni giorno in Iran alle donne di ogni età. Durante la conferenza stampa verranno date alcune anticipazioni sul futuro di Campaign for Justice and Equality.
Il manifesto.
L’immagine della Campaign for Justice and Equality “Woman’s Freedom in Iran”, non poteva che essere una donna iraniana con l’hijab rosso. Il rosso è infatti il colore del melograno, simbolo dell’Iran, ma è anche il colore della disobbedienza, dell’amore e del coraggio.