Una grande gabbia dorata da alcuni giorni fa bella mostra di sé, in una vetrina di via Isidoro La Lumia, 24 a Palermo, nei locali di una vecchia tipografica dove, è stata inaugurata con una grande festa, organizzata da AAlquadrato di Alessandro Alessi, La Cage, in francese “la gabbia”. Il nome è stato scelto dal proprietario Enrico Di Trapani, imprenditore palermitano che, insieme allo chef Mario Peqini ha voluto un nuovo locale, che strizza l’occhio al dessert bar dove, accanto alla più moderna e ricercata mixology, si affianca il fine dining, e cioè una cucina gourmet in small size. Miss Fabryna dj set.
Il canapè è la risposta alla ricerca del gusto perfetto dello chef Mario Peqini
La proposta dello chef Mario Peqini, trentaduenne che si è formato a Milano, in ristoranti stellati dove era lo chef pasticcere, Parigi, Ginevra e Londra, ruota attorno ai canapè, piccoli assaggi dove l’obiettivo è la ricerca della sintesi tra la materia prima territoriale e un mix di tradizione e contemporaneità, in modo da concentrare il gusto in un boccone. Due i menu, uno include cinque percorsi da tre assaggi, che vanno dal salato a quello esclusivamente dolce, ideale per accompagnare un drink dopo cena, e un menu più classico per una cena completa.
«Palermo è la capitale dello street food mondiale – spiega lo chef Matio Peqini – ed io mi sono voluto inserire con il mio “fine dining in small sizes”, cioè con i miei canapè». Miglior chef pasticcere di Italia, nel 2013, per la guida Identità Golose e segnalato da Forbes tra i migliori trenta chef under trenta, Peqini riconosce come suo tratto distintivo i dolci. Per questo La Cage si candida ad essere il primo vero dessert bar del Capoluogo.
«La mia è una cucina, semplice, diretta e spaziosa – spiega lo chef di La Cage che sarà coadiuvato dall’aiuto Davide Tuttoilmondo e dal romano Antonello Tommasiello – perché inserisce all’interno di una portata più nazionalità. Tra i piatti che mi descrivono meglio ci sono il canapè soffice di mandorla con crema al burro alici e caviale, la focaccia di cereali antichi, con pomodori di Pachino, crudo delle Madonie e mosto di carrubo. Tra i dolci, ancora, i savoiardi express, un’evoluzione del tiramisù, con crema al mascarpone, yogurt, riduzione di Marsala e spuma al caffè caldo, che sprigiona tutto il suo aroma».
Il design di La Cage, tra la gabbia e la monumentale scala cantina
La Cage è uno scrigno di design pensato dall’architetto Fatima Costa. A dominare, oltre alla gabbia dorata in vetrina, è l’imponente scala a chiocciola in acciaio inox, colorata ruggine, e realizzata ad hoc che porta al privè rialzato, a cinque metri di altezza. Si tratta di una saletta riservata, da otto posti, con finestra sulla sala, una propria cantina di vini, e persino un bagno. Ideale per tête-à-tête romantici, riunioni di lavoro o addii al nubilato, con la chicca, che chi cena qui viene servito direttamente dallo chef, secondo la formula dello chef table.
«La realizzazione – spiega Enrico Di Trapani – ci è costata più di un anno di lavori, per un locale, che si trova nel cuore della movida di Palermo e, dove, ogni elemento è artigianale e di fattura siciliana. Ci sono marmi spigati in stile optical, prevalgono i metalli dorati, e alle pareti delle squame di ceramica di Santo Stefano di Camastra. Anche le lampade sono state disegnate in esclusiva per La Cage dall’architetto Fatima Costa e realizzate a Caltagirone. Il bancone è ovoidale con marmo bianco dell’azienda Lo Cicero e una rastrelliera in ferro dorato.
La diretta di Glitter Sicilia durante l’inaugurazione di La Cage
La mixology di La Cage
Sono due bar ladies palermitane Ilenia Zummo e Anna Caruso, a presidiare l’imponente bancone. La scala monumentale è anche una cantina con più di duecento etichette. Ventitré tipologie di gin, provenienti da tutto il mondo, soprattutto aziende piccole con prodotti di nicchia, venti tipologie di whisky e una ventina di cantine vinicole tra cui Tornatore, Benanti, Planeta, Tasca d’Almerita. Per i drink prodotti naturali e freschi. Il marchio di fabbrica è il “Beaucoup d’argent”, una mixology di gin, violetta sherbet al limone e foglie d’argento. Particolare anche Le Rosier, presentata con delle sfere di ghiaccio con imprigionata all’interno una rosellina, servita con vodka preferita e un’affumicatura finale che rende il cocktail scenografico.
Chi c’era alla festa di inaugurazione
Tra i presenti si riconoscevano tanti amici dei proprietari Giovanni Di Trapani, Anna Maria Bellina, Tiziana Mangia, Claudia Mangia, Andrea Mangia, Marcello Mangia, Marco Mangia, Giorgio Calajò, l’avvocato Marco Martorana, Giulia Rizzuto, Stefano Dolce, l’avvocato Serena Licata Di Baucina, il notaio Roberto Indovina, l’avvocato Francesco La Loggia, il notaio Filippo Serio, Turi D’Arpa, Raffaele Magliulo con la moglie Marcella Accardi, Luigi Renier e la moglie Simona Di Carlo, Joseph Cannizzaro, Costanza Di Trapani, Fabio Vultaggio, Salvatore Di Fede e Claudia Cusimano e Francesco Pizzimenti.