Il Ritratto di Donna Franca Florio, celebre dipinto di Giovanni Boldini, simbolo della Belle époque, è esposto dal 16 marzo al 20 maggio a Villa Zito.
Donna Franca torna nella città di cui fu indiscussa protagonista, da donna colta e intelligente, fu madrina di numerose iniziative insieme a insieme a Bianca Zanca, moglie di Ignazio Majo Pagano, uomo dell’alta borghesia palermitana che, in seguito a un soggiorno a Londra, si innamorò del football e trapiantò in Sicilia la sua passione. Villa Zito divenne così, con Donna Franca e Donna Bianca come madrine, il centro propulsore di iniziative che spesso coniugavano lo sport alla beneficenza.
Per celebrare il ritorno della Stella d’Italia – così la definiva Guglielmo II di Germania – sono previsti numerosi eventi collaterali: dal 16 a domenica 18 marzo verranno esposte nel cortile interno di Villa Zito alcune prestigiose auto d’epoca, del periodo in cui visse Donna Franca, per iniziativa del Circolo Auto e Moto d’Epoca Vincenzo Florio.
Sarà possibile, poi, fare un tuffo nella moda della Belle époque attraverso alcuni abiti originali d’epoca dei primi anni del XX secolo provenienti dalla collezione Raffaello Piraino, a cura delle studiose del costume storico. Inoltre è stata realizzata la ricostruzione storica dell’abito indossato da Donna Franca Florio nel dipinto del Boldini, grazie alla sponsorizzazione di Università E-Campus, a cura del giovane designer Dario Princiotta.
“Pillole di storia sulla famiglia Florio” è invece il titolo delle visite guidate tenute da Chico Paladino e Vincenzo Prestigiacomo (venerdì 30 marzo e venerdì 20 aprile, alle 17) su prenotazione, per un massimo di 30 persone alla volta e con un ticket simbolico di 3 euro.
“Attraverso queste iniziative, la Fondazione rende omaggio alla Palermo modernista e liberty, che si affermava sul finire dell’Ottocento, ad opera della borghesia imprenditoriale – dice Raffaele Bonsignore, Presidente di Fondazione Sicilia – che viveva nell’ebbrezza del benessere economico e del progresso sociale e aspirava ad annoverare la città tra le grandi capitali della modernità; circostanza che oggi si realizza, con la designazione di Palermo Capitale Italiana della Cultura”.
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