Uno spettacolo di panni stesi, partite a scopa giocate in angolini improvvisati, schermaglie fra uomini e donne: gli uni che rivendicano il diritto a oziare senza essere disturbati, le altre che li stuzzicano bonariamente. E’ un divertentissimo scorcio di paesaggio popolare, quello che ci offrirà “Cca’ c’è sempri u’ suli”, farsa di Anna Mauro, in scena alle 21.15 di mercoledì’ 29 luglio al Teatro “Vito Zappalà”, in viale Galatea 6, a Mondello.
A muoversi, davanti agli occhi del pubblico, saranno personaggi dal linguaggio e dagli atteggiamenti pittoreschi: l’aggressivo travestito; la donnina di buon cuore che sogna di diventare insegnante dell’arte dei “babbaluci”, ma si accontenta di fare imparare “la lingua” a un’immigrata, capitata in quel calderone mediterraneo che è il centro storico di Palermo; il vecchietto accudito dai suoi familiari; il venditore di sale che brontola della moglie; anche il fratello che litiga con la sorella, insieme a tanti altri personaggi che ruotano attorno al cortile di un quartiere popolare. A loro insaputa, però, oltre al pubblico presente in sala, alle scene di vita di cui saranno protagonisti assisterà qualcun altro.
«La sicilianità di questi personaggi non impedisce loro di sentire il richiamo di un certo patriottismo – scrive Simonetta Genova, una delle attrici e autrice delle scenografie – , ma questo slancio regge solo finché non si chiede loro di lasciare il luogo in cui vivono. Stizzosi o simpatici, rissosi o menefreghisti, tutti però sono genuini, solari, gioiosi e portatori di grande umanità, come la terra in cui sono nati. Lo spettatore verrà travolto dalle chiacchiere, stordito dai battibecchi, divertito dalle esibizioni dei popolani che si improvvisano artisti. Nella sua mente rimbalzeranno il pensiero della simpatia dei siciliani e quello della tenacia delle loro radici, che nessuna lusinga, anche se viene da “lì sopra”, potrà mai spezzare».
Importante ricordare che “Cca’ c’è sempri u’ suli” è valso alla Compagna “Radici di Sole” che mette in scena lo spettacolo, il premio per il “Miglior Spettacolo”, conferito dalla giuria di “Triscina Teatro Dialettale 2014”. Questa la motivazione: “La grande capacità di interazione con il pubblico, il notevole livello di coinvolgimento emotivo degli spettatori con i personaggi, la capacità di far rivivere uno spaccato sociale e popolare della Sicilia con le sue tradizioni e il suo folclore, la capacità di fare passare un ben preciso messaggio sociale senza cadere nella retorica, in un contesto di azione comica: impresa coraggiosa e certo non facile, ma molto attuale in un’epoca in cui il popolo siciliano deve sapersi riscattare da secoli di soggezione e servilismo”.
In scena, mercoledì 29, al Teatro “Vito Zappalà”: Enzo Argo, Francesco Italia, Sonia Reina, Vittorio Gottuso, Pippo Falcone, Jenny Liotti, Silvana Sardina, Davide Ruggiano, Ambra Compagno, Tiziana Di Vita, Serio Santino, Claudio Petrì, Simonetta Genova, Sergio Pochini, Alberto Gottuso, Flavio Modica, Livia Modica ed Eloise Barone. Audio e luci: Giuseppe Vacca; Scenografia: Simonetta Genova; M.U.A.: Federica Cardella. Biglietti direttamente al botteghino del teatro.