La ragione ha perso appeal? La scienza ha deluso? Una morale laica non può esistere? Sono alcuni degli interrogativi che Marco Paolini solleva nello spettacolo ITIS Galileo, in scena al Teatro Biondo di Palermo dal 20 al 29 marzo 2014 (debutto ore 21.00). Prodotto da Jolefilm, lo spettacolo è scritto da Marco Paolini, che ne è anche interprete, insieme a Francesco Niccolini; la consulenza scientifica è di Stefano Gattei e quella storica di Giovanni De Martis; gli elementi scenici sono di Juri Pevere.
Essere geniali, in circostanze difficili, può essere un problema, per gli altri soprattutto. Parte da questa considerazione l’originale lavoro di approfondimento che Paolini e Niccolini hanno dedicato alla figura di Galileo. Il padre della scienza moderna, infatti, appare agli occhi dei contemporanei come un grande divulgatore dei propri studi, ma soprattutto come una mente che rimane aperta al dubbio fino alla fine, fino alla vecchiaia. Quando si parla di Galileo si pensa sempre a un anziano venerando: sarà una questione di iconografia, ma forse è anche perché si capisce che lo scienziato non si mette mai in pensione con la testa. Anzi, le scoperte più importanti le raggiunge dopo i sessant’anni.
Galileo vive quattrocento anni prima di noi, in un’epoca governata da certezze e rigidità di pensiero, ma alcuni elementi tornano oggi a riaprire il confronto con quel passato.
L’obiettivo di Marco Paolini è quello di coinvolgere nel ragionare, non solo nel raccontare, arrivare a una situazione in cui il pubblico non sia seduto tranquillo, sapendo di dover fare lo spettatore e basta. In tal senso, va in scena a teatro un dialogo, anche se non proprio sopra i massimi sistemi, ma almeno su di un “minimo comune e multiplo”.
«Viviamo in un tempo in cui la magia è tornata a governare il futuro – spiega Paolini – sarà perché le leggi dell’economia non sono leggi matematiche e contengono una componente di caso molto rilevante, sta di fatto che il nostro mondo cerca consolazione negli astri. E mi stupisce che, 400 anni dopo la consacrazione dell’universo post-rivoluzione copernicana, tutti i giorni molti tra noi consultino le previsioni dell’oroscopo, che utilizzano le stelle fisse di Tolomeo. Alla fine non importa se il cielo non è così, perché quello che conta è che ci piace. Galileo è usato spesso come simbolo della scienza libera contro la fede integralista, ma in realtà è uno che per campare fa anche oroscopi. Eppure, ha la forza di guardare oltre. Questo spettacolo non approfondisce la tradizionale dialettica fede-ragione, che ha segnato la storia dello scienziato e del Seicento, ma piuttosto indaga sulla discussione a tre fra fede, ragione e superstizione. In fin dei conti, giocare al lotto è più facile che pensare o guadagnarsi il paradiso onestamente, anche se il calcolo delle probabilità non dovrebbe indurre nessuno a giocarci».
ITIS Galileo
con Marco Paolini
di Francesco Niccolini e Marco Paolini
consulenza scientifica Stefano Gattei
consulenza storica Giovanni De Martis
elementi scenici Juri Pevere
consolle audio Gabriele Turra
assistenza tecnica Graziano Pretto, Michele Mescalchin
direzione tecnica Marco Busetto
illuminotecnica e fonica Ombre Rosse
produzione Michela Signori, Jolefilm, 2010
durata 120’ circa
Calendario delle rappresentazioni:
venerdì 20 marzo – ore 21,00 – turno Prime
sabato 21 marzo – ore 21,00 – turno S1
domenica 22 marzo – ore 17,30 – turno D1
martedì 24 marzo – ore 21,00 – turno S2
mercoledì 25 marzo – ore 17,30 – turno Scuola
giovedì 26 marzo – ore 17,30 – turno P2
venerdì 27 marzo – ore 21,00 – turno S3
sabato 28 marzo – ore 21,00 – turno S4
domenica 29 marzo – ore 17,30 – turno D2