Come fa a tirare fuori da ciò che per la gente comune è spazzatura tanta arte e bellezza? E’ questo l’interrogativo nascosto nello sguardo di chi ha visitato la mostra di eco-design, che si concluderà domani a Villa Niscemi a Palermo.
L’artista è Nunzia Ogliormino, dipendente della polizia municipale del Capoluogo, che nella sua maturità ha scoperto un vero talento per quell’arte che nasce dal riciclo di materiali di scarto, tanto da essere chiamata la “Vigilessa riciclessa”. E il suo marchio, Siria eco design pronto a sbarcare a Milano per Expo. L’azienda Planet Coffee di Giuseppe Galatolo, infatti, le ha chiesto di di arredare lo stand con materiali di riciclo.
La mostra nella prestigiosa location di Villa Niscemi, iniziata sabato 9 febbraio e premiata dall’affluenza di amici e semplici curiosi, ha portato grande fortuna al brand nascente. «Il messaggio non gettare perchè si può creare, sembra essere pervenuto ai visitatori della galleria – racconta con soddisfazione la Ogliormino – e non hanno risparmiato commenti positivi e gioiosi lasciandone testimonianza nel book messo a disposizione dal Comune che ci ha ospitati. Anche il primo cittadino, il sindaco Leoluca Orlando – aggiunge – ha avuto belle parole per questa mia insolita esposizione e mi ha fatto l’onore di portarvi gli ospiti internazionali in visita».
In mostra bijou, oggetti e, persino, sedie e tende ottenute da materiali come bottiglie di plastica, sacchi di iuta del caffè, reti da giardinaggio, tubi d’acqua e medicali e altre insolite materiali trasformati in oggetti armonici e attraenti. La sua musa è Alda Deusanio che la consiglia nella produzione di gioielli che piacciono alle donne dello spettacolo e al jet set, originali, voluminosi e leggerissimi perché realizzati principalmente in cartapesta con innesti improbabili quanto belli.
«I miei bijoux – dice la Ogliormino – nascono talvolta dalla collaborazione con chi me li chiede, modellati suoi gusti ed esigenze ma spesso sono frutto di idee, “captate nell’aria” o dalla esigenza di voler raccontare qualcosa. Ad esempio la collezione Milvia, ispirata alla ricerca di un uso più corretto della punteggiatura, o il girocollo realizzato con un cavo d’antenna svuotato, che tanti nodi irregolari, che rappresentano le difficoltà della vita».
Lo scopo dell’iniziativa non è solo celebrare la bellezza ma divulgare una cultura, quella del riciclo che stenta a prendere piede. «Avrò vinto – conclude la “vigilessa riciclessa” Nunzia Ogliormino – anche se, solo uno dei miei visitatori si soffermerà un solo istante prima di buttare qualunque cosa». E lancia un appello: «Portatemi bottiglie di plastica colorata per favore sono le più rare e mi servono».