È una storia lunga 500 anni, quella dell’edificio che ospita l’hotel Piazza Borsa di Palermo dove è stato ambientato lo shooting artistico ideato dalla Fashion in Italy Communication di Stefano Scalia, per presentare la nuova collezione Matranga Gioielli. Dei tempi in cui era la sede della Cassa di Risparmio è rimasta una monumentale cassaforte al piano terra ed il fascino ministeriale delle suite in cui è stata ambientata una parte degli scatti, che hanno coinvolto anche l’imponente scala di marmo ed il rinomato chiostro.
Scalia, per il particolare set, ha voluto accanto a sé lo staff dei grandi eventi: il fotografo Salvatore Cimino, Alberto Cosenza, Calogero Monachino e Giuseppe Santo Marina per le riprese video, l’assistente di produzione Sarah Ales, al trucco Francesca Bondì e hairstylist Mauro Quattrocchi. Ad impersonare la donna ideale delle collezioni Matranga, dall’aspetto aristocratico o da studentessa bon ton, le modelle Manuela Conigliaro e Pasqualina Bruno.
La stylist Giulia Mariani, coadiuvata da Ilenia Baucina, ha scelto abiti di Dolce & Gabbana e Christian Dior, forniti dalla boutique Torregrossa di Palermo, con accessori Rolex, Chopard, Montblanc, per rendere l’immagine di un’eleganza classica, in stile retró, coerente con il luogo Liberty e l’importanza dei preziosi. «L’alta gioielleria – ha sottolineato Gegè Serafini Matranga, titolare del noto punto vendita di via Ruggero Settimo a Palermo – non vuole solo stupire, punta a conquistare lo sguardo dell’intenditore, a scioccarlo, con qualità della pietra».
Le caratteristiche della nuova collezione Matranga Gioielli
È una bellezza che non ostenta ma che incanta quella cercata dalla nuova collezione disegnata da Gegè Serafini Matranga, gemmologo palermitano e gioielliere. Pensata per valorizzare le gemme frutto di una selezione accuratissima. Protagonista indiscussa la pietra, con oro al minimo indispensabile e diamanti di contorno della qualità più alta possibile. Ci sono smeraldi, come un Colombia extra da sei carati, con contorno di due brillanti taglio triangolo colore F purezza VVS, c’è una coppia di rarissimi rubini birmani da due carati l’uno, certificati dalla GIA come originali, color “Sangue di piccione” e contorno di brillanti fantasia colore E/F purezza VVS. C’è un bracciale tennis lineare nei suoi 15 carati, composto da circa 50 brillanti da 30 punti ciascuno, tutti colore E purezza VVS.
Tutte sigle e cifre per veri intenditori, capaci di apprezzare un anello a toppa con zaffiro dello Sri Lanka certificato GIA colore Royal blu da cinque carati con contorno di brillanti colore E purezza VVS. E ancora l’anello a toppa con un grappolo di smeraldi brasiliani colore verde mela e brillanti di contorno a taglio fantasia tutti colori F/G. «La tendenza, oltre alla semplicità del design opposta al pregio della gemma – prosegue Matranga – vuole collane lunghe sessanta o settanta centimetri, da indossare sopra agli abiti e sul maglione».
Di particolare pregio la collana tennis con code da 70 centimetri da indossare sopra o senza l’abito per le più audaci!
La collana star cluster di diamanti E/F purezza VF 42 carati, in oro bianco, con code; quella a due fili di perle Tauro calibro variabile 13-16, peacock, cioè con i colori della ruota del pavone dal viola all’azzurro e le perles de Tahiti aubergine, con i colori della melanzana. Incantevoli i pendenti chandelier di brillanti 18 carati prodotti dalla ditta Faraone di Valenza. «I valori dell’alta gioielleria – sottolinea il gioielliere – cominciano dai diecimila euro in su. La clientela, anche grazie ad internet, è diventata iperselettiva. Cerca l’esclusività e la perfezione maniacale di ogni singolo dettaglio. Qualunque difetto anche il più banale può compromettere il rapporto di fiducia col cliente costruito in anni». ©Riproduzione riservata
La fotogallery completa degli scatti realizzati da Fashion in Italy Communication per Gioielleria Matranga. Ph Salvatore Cimino