Editoriale di Milvia Averna – Sesso, soldi, sangue e sport. O meglio tette, culi; modi e maniere di guadagnare o più disperatamente di trovare lavoro o protestare per mantenerlo; tutti i tipi di ammazzatine ed infine, che paradossalmente assume la maggior dignità giornalistica lo sport, in particolare il calcio. Almeno il risultato di una partita è una notizia.
Non c’è altro nel giornalismo? O meglio il resto è una nicchia destinata a non entrare nella classifica delle visualizzazioni? Se fosse così non ci sarebbe di che stupirsi. Prima, infatti, un giornale era fatto di tante pagine, l’acquirente volente o nolente, spaziava tra le tante rubriche, politica, economia, fumetti e oroscopo persino, ma ormai lo aveva comprato poteva scegliere. E c’era anche chi decideva di acquistarlo solo per il gusto di leggere i necrologi di giornata. In ogni caso per realizzare quel prodotto trovavano spazio in tanti, gli specialisti di nera, di rosa, di politica ed economia, e le tette si vedevano, solo ed ogni tanto, su qualche settimanale impegnato come specchietto per le vendite.
Oggi il clic è impietoso si/no, non c’è un giudizio complessivo a tutto il pacchetto offerto, ed il rischio è che ogni tipo di testata si stia appiattendo sul gossip e sull’ostentazione del nudo che, per carità, è bello non c’è nessun moralismo. Ma che noia! Davvero non c’è altro?
E mentre anche i più grossi quotidiani, e giornalisti, si ammazzano la vita ad inseguire le gallery di starlette, mezze nude che impennano le visualizzazioni e occupano la top ten, Glitter si propone di fare un sano racconto delle persone, non di specifiche parti del loro corpo, mentre festeggiano un compleanno, dicono sì all’amore della loro vita per una, due, tre o quattro volte, passano una bella serata, inaugurano un’attività coi fiocchi o fanno faville nei loro settori artistici e professionali.
Insomma, Glitter parla di voi quando vi sentite al meglio, ma se qualche volta ci scappa una tetta, abbiate pietà, vorrà dire che avevamo bisogno di impennare “l’ascolto”.
Buona lettura e tanti tanti clic a tutti.
Milvia Averna, direttrice ed ideatrice di Glitter
P.S. Le w (si legge dabliù) del giornalismo sono le regole dello stile che stanno per: WHO («Chi»), WHAT («Che cosa»), WHEN («Quando»), WHERE («Dove»), WHY («Perché»).