A Palazzo Bonocore, fino al 7 ottobre, per la seconda edizione palermitana del World Press Photo si potranno ammirare il fuoco tra i violenti scontri in Venezuela, il volto di una bambina sfregiato da un’esplosione in Iraq, una macchina che travolge la folla di manifestanti in Virginia, un soldato che ha appena ucciso un presunto attentatore suicida dell’Isis. Sono questi alcuni degli scatti di una mostra che ritorna dopo il successo dello scorso anno. Ingresso a pagamento dal lunedì al giovedì dalle ore 10 alle 20 e dal venerdì alla domenica dalle ore 10 alle 22 da piazza Pretoria 2.
Per World Press Photo 135 scatti realizzati da 42 fotografi provenienti da 22 paesi di tutto il mondo (Australia, Bangladesh, Belgio, Canada, Cina, Colombia, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Norvegia, Russia, Serbia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Paesi Bassi, Regno Unito, USA e Venezuela) premiati in otto categorie Attualità, Ambiente, General News, Progetti a lungo termine, Natura, People, Sports, Spot News.
Il ciclo di mostre, che ogni anno attrae più di 4 milioni di persone, ha inaugurato al De Nieuwe Kerk di Amsterdam il 14 aprile scorso e girerà per 100 paesi scelti in 45 paesi di tutto il mondo, tra i quali Palermo. Sponsor tecnici della tappa a Palermo sono il Conservatorio Vincenzo Bellini, Cantine Settesoli, Caffè Morettino, Bioesserì, Visiva e Cityplex Metropolitan.
World Press Photo e Palermo Capitale
La mostra che fa parte del programma ufficiale di Palermo Capitale Italiana della Cultura ha inaugurato lo scorso 14 settembre. Ad aver vinto il World Press Photo of the year è “Venezuela Crisis” di Ronaldo Schemidt. Il fotografo ha immortalato un ragazzo venezuelano avvolto dalle fiamme mentre cerca di scappare. Sul viso ha una maschera antigas, addosso una t-shirt bianca. Sullo sfondo una scritta nera, su un muro di mattoni rossi, sembra essere l’utopia più lontana. “Paz”, “pace”, viene sparata su quello stesso muro da una pistola.
In mostra anche l’immagine scoop dell’omicidio dell’ambasciatore russo
Punta di diamante di questa edizione è il fotoreporter internazionale Burhan Ozbilici. Vincitore assoluto del World Press Photo of the Year 2017. Fotografo dell’AP, Associated Press, è l’autore del celebre reportage “An assassination in Turkey – Mevlüt Mert Altıntaş”. L’immagine, che è entrata a far parte degli scatti che hanno fatto la storia, è stata scattata da Ozbilici subito dopo l’omicidio avvenuto ad Ankara, in Turchia, il 19 dicembre 2016 durante l’inaugurazione di una mostra. Quello scatto immortala un poliziotto pochi istanti dopo aver sparato all’ambasciatore russo Andrey Karlov.
Gli appuntamenti in programma
Per l’edizione 2018 del World Press Photo sono in programma le lecture di due dei cinque italiani ad aver vinto quest’anno. Il primo, sabato 22 settembre, è Francesco Pistilli, terzo premio sezione storie per la categoria General News grazie al reportage “Lives in limbo”. Per l’occasione, presenterà il suo ultimo reportage fotografico di scatti inediti realizzato in Puglia. Il 29 settembre, invece, ospite del palazzo nel cuore dei Quattro Canti sarà l’unico siciliano in gara. Si tratta di Alessio Mamo, il fotoreporter catanese che si è aggiudicato il secondo posto per la sezione singles per la categoria People con lo scatto su Manal. Tutte le public lecture avranno inizio alle ore 18.30.
Anche le incompiute siciliane del giornalista Antonio Fraschilla
Previsti incontri di approfondimento, il primo, venerdì 21 settembre, dal titolo “Da Pizzo Sella art village all’incompiuto siciliano” porterà al centro del dibattito moderato dal giornalista Antonio Fraschilla l’abbandono e la nuova vita di grandi opere incompiute. Giovedì 27 settembre spazio a “Palermo 2018: L’arte e la città”, un talk sui grandi eventi che non si esauriscono ad un palinsesto ma dialogano con il luogo che li ospita. Sarà Evelina Santangelo a chiudere il ciclo di incontri, mercoledì 3 ottobre, raccontando Alessandro Leongrande, l’intellettuale che ha saputo rendersi voce autorevole sul fenomeno delle migrazioni.
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