Daniele Vaccarella, uno dei più noti esperti di grani antichi e panificazione speciale, sfida l’estate torrida del 2017 con una pizza, dal gusto forte e impegnativo che ha trovato grande riscontro nel gusto del pubblico della Braciera, il locale palermitano dei fratelli Antonio, Roberto e Marcello Cottone, con cui collabora dal 2006. Tra le pizze speciali, infatti, le cosiddette “premiate” in quanto presentate a manifestazioni e campionati, introdotte nel menu estivo, c’è quella crema di datterino, stracciatella di bufala fatta in casa, tuma persa, lonza baciata di suino nero e tartufo siciliano, prodotti slow food, ricercati dal costo non popolare di 18 euro, il doppio di una normale. Eppure è la più venduta.
«Non pensavo che andasse a ruba – ammette lo chef Daniele Calabrese – ma in tanti la chiedono nonostante il costo e le temperature, significa che la cultura del cibo si è diffusa tra i palermitani e sfida la crisi e la stagione. Tra i clienti affezionati i giocatori del Palermo, Alessandro Diamanti e Stefano Sorrentino e anche Paul Baccaglini, nel suo breve m intenso periodo palermitano ha apprezzato le pizze dello chef.
È il titolare della School of pizza, che gestisce a Palermo nella sede della Braciera con 50 associati per tramandare ai giovani i metodi per preparare una pizza tradizionale e sana. «Quando qualcuno è portato – spiega – lo capisco dall’inizio, dalla loro intraprendenza, nei movimenti e nel recepire gli insegnamenti».
Tra i segreti del successo della formula di Daniele Vaccarella, l’“impasto del maestro” fatto con grani integrali e antichi, come il Russello che è la base della sua cucina, il perciasacchi, il senatori e il maiorca.