La scommessa era dura in quanto riuscire a coinvolgere il pubblico in un normale pomeriggio infrasettimanale, promettendo un evento di moda, cultura e sociale che rivalutasse uno dei più belli e ambiti salotti palermitani, poteva non essere vinta. E si perché, non sempre il capoluogo siciliano risponde a chi vuole far capire che la moda, l’arte e la creatività possono andare a braccetto con il sociale, contenuti in spazi e contesti altri rispetto a quelli in cui, a calcare le passerelle, sono i soliti noti, vip o nomi di ultimo grido.
Invece, “Le quattro stagioni. Un dolce incontro con Vivaldi”, evento tenuto nella suggestiva cornice del Kursaal Kalhesa, è stato un vero successo, capace di bissare il positivo riscontro della “Prima” tenuta al Caffè del Teatro Massimo.
Un pomeriggio, che ha letteralmente rapito quanti hanno avuto la fortuna ma anche la lungimiranza di esserci, con la moda di Maria Vello e Carmen Vulcano a fare da padrona, insieme a una serie di elementi a dare completezza al tutto.
Un ensemble armonioso che ha trasformato in evento glamour questo appuntamento cittadino, pensato dall’inizio alla fine da Tiziana Di Pasquale, estrosa creatrice di gioielli che, sfruttando la fibra di fico d’india, realizza veri e propri pezzi da collezione. DartDesign il brand che ormai la caratterizza, amato e acclamato su diverse passerelle siciliane e non solo.
Un evento glamour, dicevamo, che emerge anche e soprattutto per il suo volere essere sopra le righe e fuori da ogni contesto solito. Prima di tutto per la presenza delle ormai note “followers”, semplici e normali donne che nella vita di tutti i giorni fanno tutt’altro, ma che in questa occasione, come in molte altre in cui la Di Pasquale le coinvolge, hanno solcato la passerella con passo sinuoso, dimenticando la timidezza e l’incertezza che caratterizza chi non è avvezzo a tali manifestazioni.
Bravissime, dunque, a percorrere il red carpet del Kalhesa: Alessandra Affatigato, Alessandra Apuzzo, Antonella Leone, Caterina Tarantino, Daniela Milazzo, Daniela Natale, Giusi Piegari, Giusi Maggio, Lina di Paola, Lavinia Celano, Patrizia Gattuso e Mariangela Tortorici. Doppia veste, poi, per quest’ultima che, lasciato per qualche minuto il camerino delle colleghe, ha riempito di poesia il Kalhesa leggendo alcuni passi del suo primo libro “L’isola del vento”, nel quale narra di paesaggi lontani, emozionando non poco i presenti, rapiti dall’onda emotiva con cui l’autrice è riuscita a trasportare.
E anche lei, la Tortorici, insieme alle amiche followers, ha indossato con grazia ed eleganza i gioielli DartDesign, impreziosendo gli abiti delle due stiliste che interpretano la moda raccontando un po’ di se stesse.
«Una serata bellissima e da ricordare – commenta Maria Vello – dove ho potuto fare ammirare tanti abiti, come i semplici foulard che caratterizzano la mia collezione su tela e stoffa. Capi allegri, pieni di vita, pensati per riempire di anima le giornate di molte donne».
Serate speciali, quelle in cui gli abiti di Carmen Vulcano prendono vita. «Proprio questa collezione costituisce l’ulteriore tappa della mia crescita personale. Ho, infatti, deciso di aggiungere sapere alla mia professione, frequentando un’ accademia internazionale di taglio e cucito. Posso, quindi, dire che dalla teoria sto passando alla pratica».
Sette le modelle professioniste scelte per l’occasione: Agnese Caccamo, Alessia Di Blasi, Claudia Cuneo, Costanza Dumas, Francesca Leone, Gabriella Papadia e Ludovica Piro. Ad alcune di loro è spettato il bellissimo compito di indossare i gioielli in fibra della collezione Eclettica e quelli della collezione Vulcanica 2016.
Passerella nella quale non è mancata la sorpresa dal momento che, a percorrerla con passo deciso, è stata anche la stessa Di Pasquale, dimostrando di non avere niente da invidiare alle professioniste del settore.
Abiti e gioielli, dunque, per sottolineare la cui beltà ci ha pensato la musica selezionata da Dario Caminita per dare ritmo all’intero evento, ma anche per accompagnarsi nella presentazione di alcuni ospiti. Voce fuori campo con “L’Audacia”, quella di Alice Pantaleone, che ha accompagnato l’attesa tra un’uscita e l’altra.
Musica, dicevamo, scelta per scandire il cambio di registro della serata, ma anche per determinare vere e proprie performance: come quella di Enzo Gervasi con il suo magico sax.
Dulcis in fundo, la presenza della QUIR, al secolo Massimo Milani che, con il suo incedere sensuale e anche un po’ ironico sul red carpet, in tono con il suo abito rosso fuoco, ha dimostrato che la classe, se c’è, salta fuori sempre e comunque, in qualunque situazione si possa essere.
«E’ qualcosa che viene da dentro – spiega al microfono, raccontandosi anche un po’ al pubblico in sala – ma che si alimenta restando sempre se stessi. Quando qualcuno parla di normalità, io sto male perché ritengo che la normalità non esista. E’ un concetto voluto da chi desidera creare confusione. Quello di cui dobbiamo parlare è l’importanza di essere liberi di vivere la vita come si vuole. Questa sfilata dimostra che la moda può essere vestita da chiunque, trasformando l’eccezionalità in quotidianità e viceversa».
Una presenza, dunque, capace di riempire di ulteriori contenuti un evento che ha fatto ancora una volta parlare di sé. Un momento di ulteriore glamour, alle soglie del Pride che il 18 giugno vedrà come sempre in prima fila Massimo Milani, nuovo coordinatore dell’edizione 2016 della manifestazione, insieme al suo compagno di vita Gino Campanella.
«Un altro momento di alto spessore sociale – dichiara in conclusione Tiziana Di Pasquale – che ha reso il nostro pomeriggio ancora più speciale. Avere voluto che la QUIR partecipasse e sfilasse tra modelle professioniste, è stata un’idea vincente sotto tutti i punti di vista. Devo, poi, dire grazie alle followers che, come una grande famiglia, mi seguono sempre, ogni volta con tanto affetto. Si è realizzata quella comunione di intenti che volevo ci fosse tra tutte. Una serata dedicata alla moda, in cui la cultura ha fatto da padrona, dimostrando che la moda fine a se stessa, senza alcun contenuto, non porta alcun messaggio».
Ta le presenze della serata va citata quella del maestro Ignazio Pensovecchio, che ha donato un suo quadro alla manifestazione, per poi sorteggiarlo tra il pubblico. A vincerlo è stato il piccolo Marco che, una volta tornato a casa, ci dicono gli stessi genitori, lo ha voluto posizionare nel salotto di casa.
Al baritono Giuseppe Cellura è spettato l’arduo ma graditissimo compito di chiudere la serata intonando le note profonde e cariche di significato che gli sono proprie. Gli scatti, anche questi magici, sono stati firmati da 4 rinomati professionisti della fotografia come .