Una sorella è la prima donna con cui litigherai ferocemente ma, se sei fortunata, è la stessa che amerai per sempre. Abiti, rossetti e uomini sono solo alcuni dei pretesti per azzuffarsi. Essere sorelle, però, dà vita ad un’alleanza speciale che risulta evidente anche all’esterno. Non si è mai sole. Abbiamo chiesto ad alcune signore davvero glitter, come è cambiato, crescendo, il rapporto tra sorelle. Se sono più le differenze a dividerle o le somiglianze ad unirle. E ci hanno raccontato tanti aneddoti particolari.
Maria Paola e Lilly Ferro, sorelle e first ladies
Maria Paola e Lilly Ferro sono due sorelle siciliane, cresciute ad Agrigento ma approdate in altre città dell’Isola nella loro vita da adulte. Oltre al fascino, all’affermazione nei loro settori professionali e alla grinta, hanno in comune qualcosa di davvero particolare. Ognuna delle sorelle Ferro è stata ed è attualmente first lady della propria città. Maria Paola Ferro, la più grande tra le due, dirigente dell’assessorato alla Salute della Regione Siciliana, mamma di Massimo, Luca, Ludovica e Lorenzo e nonna di Roberto e Riccardo, è moglie di Roberto Lagalla, ex rettore dell’Università di Palermo e neo eletto sindaco del Capoluogo. Lilly Ferro, la piccola, è imprenditrice nel settore del vino, mamma di Giulia, Alessandra e Costanza, ed è sposata con Girolamo Fazio, che è stato a lungo sindaco di Trapani.
In comune hanno l’amore per la famiglia, di diverso, l’approccio al ruolo di first lady. «Siamo cresciute insieme – racconta Maria Paola – e la differenza di età di cinque anni, non hai mai inciso nel nostro rapporto. Siamo state e siamo molto unite, perché da piccole dovevamo fare squadra, avendo avuto genitori piuttosto autoritari. Lo zio e vice papà ci chiamava, in francese, “la primer guêpe e la petit guêpe”, e cioè le vespe, perché eravamo sempre a ronzare tra di noi. Non abbiamo mai litigato neanche quando abbiamo vissuto insieme a Palermo, per l’università. Io sono molto protettiva, volevo tanto questa sorellina che avevo scritto una letterina alla cicogna e, una volta, ho aperto il salvadanaio, ho preso 50 lire, le ho messe dentro ad una busta, lanciandola dalla finestra e affidando al cielo questo desiderio».
A dividerle soprattutto il ruolo di first lady: «Lilly è più partecipe di me alla vita politica del marito – prosegue Maria Paola – io sono un po’ più schiva e ho vissuto peggio la scelta di mio marito di candidarsi alla guida della città. Lilly è pragmatica e concreta, io sono una sognatrice e un’idealista. Lilly è fissata con lo shopping, e tra mercatini e outlet trova oggetti incredibili, io mi confondo. Entrambe abbiamo ereditato in egual modo da papà Peppino Ferro, un forte senso della famiglia e dell’amicizia, e cerchiamo di essere sempre disponibili come lo era lui».
Simona e Federica Caiozzo
Bellezza e mistero per le sorelle palermitane Simona Caiozzo e Federica Johanna Victoria Caiozzo. La prima, più grande di sei anni, con un passato nel mondo dell’antiquariato, è oggi una tranquilla consulente assicurativa, per quanto può esserlo la moglie dell’istrionico Vittorio Filippone, re della mondanità palermitana. La più piccola, è una musicista, compositrice e attrice. In arte si fa chiamare Thony, ed è nota al grande pubblico per un recente film con Pif, ambientato proprio a Palermo.
«Una, vive di giorno, l’altra di notte. Lei si accende dalle sette di sera in poi, io già alle 5:30 sono sveglia» racconta Simona Caiozzo, sottolineando la principale differenza tra di loro. «Ci piacciono l’arte, il vintage e gli anni Settanta. Fare acquisti nei mercatini dell’usato è una passione che Federica mi ha contagiato. Ci vedevamo meno quando vivevamo insieme, che adesso che siamo in due città diverse. Litigavamo perché lei era molto più piccola e io non me la volevo portare mai. Ora, stiamo insieme tutte le volte che possiamo. Quando lei torna a Palermo per me è sempre festa. Mi emoziona rivederla. Siamo due complici e, insieme, possiamo parlare male dei nostri genitori – ironizza Simona -. Da un po’ di tempo abbiamo deciso di fare un viaggio almeno una volta all’anno. Siamo già state a Istanbul e andremo in Marocco».
Simona e Claudia Castronovo
Le sorelle Castronovo sono il cuore e l’anima di Marinalonga, la nota località di villeggiatura alle porte di Palermo, dove sono cresciute. Se Simona e Claudia Castronovo, sui social, si pizzicano pubblicamente e scherzosamente, in privato e nel lavoro, sono molto, molto affiatate.
«Siamo i due opposti – dichiara senza mezzi termini Claudia Castronovo, più piccola di tre anni . Questa cosa fa anche ridere, perché è quasi impossibile per noi avere la stessa opinione. Se per lei è bianco, per me è sempre nero. Se proprio devo trovare qualcosa che ci accomuna, è il modo in cui abbiamo affrontato la nostra vita lavorativa. Catapultate in un ambiente totalmente al maschile, siamo riuscite a portare avanti nel miglior modo possibile il lavoro di nostro padre. Da bambina – continua Claudia Castronovo – lei subiva la mia presenza, io ero la piccola e mia madre la obbligava a stare con me. Crescendo, capitava spesso di uscire insieme. E, lavorando insieme, condividiamo gran parte della settimana».
E se non fosse già sufficientemente chiaro, Claudia Castronovo sottolinea: «Io e Simona abbiamo sicuramente un rapporto conflittuale, ma nel momento del bisogno, ci siamo sempre l’una per l’altra. Se cercate nella sua rubrica del cellulare il mio numero, lo troverete sotto la voce “Strega”! L’unione diventa indissolubile nelle difficoltà, allora mettiamo da parte tutto e diventiamo una cosa sola. Le peggiori liti adesso sono al lavoro, a volte non ci parliamo per una settimana per poi, comunque, fare pace come se non fosse successo nulla».
Giorgia e Chiara Comparetto
Gemelle di età diversa. Le sorelle Giorgia e Chiara Comparetto, o Le Comparette, come le chiamano in società, sono due ragazze che si fanno notare per bellezza, eleganza e cortesia e, soprattutto, per il loro essere sempre in coppia nei tanti eventi mondani del Capoluogo. «Dopo la perdita dei nostri genitori – racconta Chiara – il nostro rapporto è diventato simbiotico, l’una sostiene l’altra. Sempre. Praticamente come se fossimo gemelle. Siamo identiche nella scelta dell’outfit, riusciamo a comprare le stesse cose anche se non siamo assieme. Abbiamo la stessa serietà ed impegno nel lavoro, eppure siamo totalmente diverse. Io ho un carattere impulsivo ed esplosivo, Giorgia è molto più riflessiva e pacata».
Chiara Comparetto, 42 anni, è una bancaria con l’hobby dello sport, dello shopping e la passione per i viaggi, per le scarpe e le borse. Giorgia, 47, è mamma di Azzurra, impiegata e dietista, nonché appassionata giardinaggio e arredamento. «La differenza di età ci ha tenute più distanti da piccole – aggiunge Giorgia –, da quando siamo grandi, viviamo un momento di grande unione. Le nostre peggiori liti sono fondamentalmente per stupidaggini, legate a divergenze caratteriali. La prossima avventura insieme sarà un viaggio ad Euro Disney per il nostro amore, Azzurra».
Roberta e Paola De Simone
Il giorno e la notte. La radical chic e la mondana. Roberta e Paola de Simone hanno principalmente in comune due figli che, pur avendo mamme diverse, si sentono fratelli. Roberta de Simone, 46 anni, è avvocato amministrativista e Paola, 45 anni, è sustainability manager presso una nota azienda di moda, a Firenze, ed è specializzata in comunicazione. Roberta, ama dedicarsi alla cucina gourmet, al giardinaggio e all’arredamento di interni con una forte passione per l’antiquariato. Paola, ai viaggi, al culto della campagna toscana e al pilates.
«Non siamo per niente simili, né fisicamente e nemmeno caratterialmente, tanto che spesso ci dicono: “Ma perché voi siete sorelle?” – racconta Roberta De Simone –. Paola è riservata e riflessiva, io estroversa e passionale. Abbiamo gusti ed interessi totalmente diversi. A unirci sono i nostri figli che, pur vivendo in due città diverse, Palermo e Firenze, si sentono assiduamente e sono legati come se fossero fratellini. Il nostro litigio peggiore – ricorda Roberta – è avvenuto in viaggio in Costa Azzurra, da ventenni. Lei, radical chic, cercava teatri e concerti io, inguaribile mondana, feste e discoteche. Una vacanza da incubo! Ci siamo rifatte a Parigi dove abbiamo festeggiato i miei 40 anni, riunendo la famiglia al gran completo, questa volta in grande armonia».
Rubina e Beatrice Feo Filangeri Cutò
L’artista e l’aficionada del tacco 12, con la passione per la Formula 1 e le tradizioni aristocratiche. Rubina e Beatrice Feo Filangeri Cutò, non passano certo inosservate, sia per la loro avvenenza, sia per la verve. Beatrice è una pittrice e un’ambientalista, Rubina lavora nel settore immobiliare. «Siamo simili, anzi identiche – racconta Bea – nella visione e nel rispetto della natura, degli animali e delle libertà, e in alcuni casi delle persone. Totalmente diverse nel carattere. Lei è istintiva, io diplomatica, io artistica, Rubina assolutamente no! Io amo i cani, Rubina i gatti, io sono una grande camminatrice, appassionata di viaggi solitari e sportiva, Rubina ha sempre il tacco 12».
«Nonostante tutto – prosegue Beatrice Feo Filangeri – siamo diverse ma complementari, io con la mia forza caratteriale che mi fa apparire distaccata e fredda, e lei aggressiva in alcune circostanze. Le peggiori liti sono per il suo disordine. Io sono per un ordine scientifico, e quando non trovo le mie cose, vado su tutte le furie! I nostri momenti di maggiore unione sono stati quelli di difficoltà e di grande dolore ma anche le vacanze. La sto coinvolgendo nel mondo della Formula 1, in cui sono abbastanza addentro, e ci concediamo qualche GP insieme. Anche in questo caso, però, troviamo il modo di dividerci, infatti, io sono nel team Mercedes Petronas e Lewis Hamilton e Rubina tifa Ferrari e Charles Leclerc!».
Valentina ed Emanuela Lo Cascio
Le sorelle Lo Cascio, a Palermo, è impossibile non conoscerle. Ultima generazione di una lunga tradizione nel settore dell’abbigliamento, Valentina ed Emanuela Lo Cascio hanno fatto dei social, e ancora prima dei luoghi di ritrovo tradizionali, il loro palcoscenico. Simpatiche, irrefrenabili e con quel pizzico di polemica che non guasta. Valentina, 47 anni è commerciante come tutta la famiglia, il suo hobby è scrivere, fotografare, arredare e creare; le sue passioni sono lavorare, viaggiare e scoprire sempre cose nuove. Emanuela, 39 anni, è nella stessa impresa, il suo hobby è leggere, giocare a burraco con gli amici, arredare; le passioni, la famiglia, viaggiare, giocare a padel, lavorare, camminare e aiutare gli altri.
«Non siamo identiche in nulla – racconta Emanuela -, solo simili nel modo di affrontare le situazioni della vita, sia nella gioia che nel dolore. Io – prosegue – amo stare sempre in mezzo alla gente, lei la solitudine e la casa. In passato, facevo di tutto per stare con lei e le sue amiche, perché erano più grandi, mi divertivo a copiarle e la ammiravo moltissimo. Da grandi, abbiamo recuperato fin troppo le distanze visto che lavoriamo insieme e ci vediamo tantissimo. Abbiamo un rapporto particolare, altalenante, a volte vicine, a volte lontane. I momenti di maggiore unione, quelli di gioia, la nascita di nostra nipote Carlotta e di mio figlio Mattia e quando abbiamo avuto grandi dolori. Le peggiori liti, per incomprensioni lavorative e scelte di vita totalmente diverse».
Floriana e Nicole Margiotta
Le farmasister. Il loro fascino indiscutibile è diventato anche l’immagine di ciò che più le unisce, la scelta di studi e professionale. Non è difficile, infatti, imbattersi nella foto, delle sorelle Floriana e Nicole Margiotta sui social, in camice rigorosamente bianco, con piglio sicuro per pubblicizzare le farmacie di famiglia. Per il resto sono molto diverse.
Floriana, 31 anni dice di sé: «Adoro tutto quello che mi può dare una scarica di adrenalina, gli sport estremi, la Formula 1, le auto e le moto. Nicole, invece, più piccola di me di cinque anni, è pacata, riflessiva, adora, cucinare, fare shopping e tutto quello che riguarda la casa».
Mariagiovanna e Annalisa Martorana Genuardi
Una sorellanza solida come il loro blasone. Annalisa e Maria Giovanna Martorana Genuardi, sono due sorelle palermitane riservate e mondane al tempo stesso. Non è raro, infatti, incontrarle agli eventi culturali cittadini, così come agli opening più esclusivi, sempre con un sorriso in volto e sempre rigorosamente insieme. Mariagiovanna, la maggiore, è dipendente aeroportuale, ama viaggiare, ascoltare musica, fare giardinaggio, camminare in riva alla spiaggia, in estate e in inverno, l’estate è la sua passione, come il contatto con la natura, lontano dal caos della città. Annalisa, giornalista e addetto stampa della Rap, ama fotografare, nuotare, la buona cucina, guardare film e stare dietro alle nuove tecnologie informatiche.
«Siamo identiche solo nel cognome – sottolinea Annalisa -. Lei bruna, io bionda, lei ama vestire in maniera classica, io sono più sportiva, io sorrido spesso, lei di meno. Mariagiovanna ha un carattere più riservato ed è molto prudente, io mi ritengo più aggressiva ed intraprendente. Insomma, siamo diverse in tutto ma condividiamo le nostre scelte e ci compensiamo. Spesso litighiamo ma non andiamo a dormire se non ci diamo la buona notte. Se una delle due viene attaccata, la difesa comune è assicurata».
«L’educazione familiare – prosegue Annalisa Martorana Genuardi – ci ha imposto, anche nei momenti più turbolenti di amore e di odio, di avere la coscienza a posto e di mantenere sempre quel rapporto leale, disinteressato e corretto. Nei momenti più difficili il nostro rapporto si rafforza. Abbiamo avuto delle batoste come la perdita di papà, molto giovane, abbiamo avuto i nostri momenti di gloria ma delusioni, e ci siamo sostenute. Dove ci ritroviamo sempre è nei viaggi, abbiamo in programma Dubai in cerca di tesori e sogni da realizzare».
Sara e Sofia Priolo
La gioventù e la bellezza. Difficile non sgranare gli occhi davanti alle sorelle Priolo. Sara e Sofia Priolo, dette non a caso le Priolo Sisters, sono volti da copertina in tutti sensi. Entrambe modelle, hanno condiviso una campagna cartellonistica per Forst in Sicilia nel 2022 e un set per CHeads Magazine, rivista digitale australiana. Sara, più grande di quattro anni, è speaker radiofonica e creator digitale. È nota al grande pubblico per aver partecipato ad un programma nazionale e ha molto seguito sui social. Ama il buon cibo (ma non ingrassa), il mare e la musica. Sofia, 24 anni, è appassionata di calcio, grazie al fidanzato, giocatore ed ha un amore folle per i suoi cani, Blanco e Wendy.
«Già da piccole mettevamo in scena veri e propri spettacoli in casa, costringendo amici, parenti e vicini ad assistere e ad applaudirci, persino a lanciarci fiori e peluche come fossimo in un grande palco importante – racconta Sara Priolo -. Io facevo foto e video e Sofia imitava le sue maestre delle elementari. Già ragionavamo da imprenditrici, se Sofia lavava i piatti si faceva dare la paghetta per comprarsi una Barbie, ed io volevo essere pagata per gli spettacoli che organizzavo».
«Siamo un po’ come cane e gatto. Litighiamo per il nulla, ma poi lo dimentichiamo. Al mio compleanno Sofia piangeva per i regali che ricevevo. Fisicamente, per alcuni siamo identiche, per altri per niente. Io sono più ribelle, lei permalosa. Io espansiva, diretta e socievole, lei riflessiva e pacata, entrambe abbiamo un bel caratterino. Siamo state praticamente da sempre insieme – racconta Sara -, stessa stanza, e stessi vestiti rubacchiati. Mai avrei immaginato che Sofia andasse via di casa, per lavoro e per amore, prima di me, a soli 19 anni. Adesso che tanti chilometri ci separano, l’estate e le feste sono i momenti più belli, perché possiamo tornare unite fisicamente anche se mentalmente lo siamo sempre e comunque».
Daniela e Lavinia Pupella
Le sorelle del teatro siciliano: Le Pupelle. Un cognome un brand, più che celebre, Daniela e Lavinia Pupella hanno ereditato l’arte del padre, Mario Pupella, grande attore e uomo di teatro, recentemente scomparso, e portano in scena la loro chimica speciale. Daniela, 53 anni è attrice e autrice. Appassionata del proprio lavoro e della sua grande famiglia, è la prima di cinque figli, tre maschi e due femmine. Innamorata di Salvo, il marito, è mamma di Alessandro e Laura. Lavinia Pupella, moglie del noto ristoratore Antonio Cottone, 48 anni, è attrice di prosa e ama la lettura, viaggiare e il mare.
«Siamo simili nel rispetto degli altri, nel considerare la famiglia e il nostro lavoro come valori assoluti, diverse in tante altre cose – svela Lavinia Pupella –. Io sono più riservata, Daniela condivide tutto senza filtri, io cinica e pratica, lei molto sentimentale, a lei non piacciono gli abiti firmati a me non dispiacciono, io sono più stile bon ton, lei se ne frega. Tende ad essere approssimativa, io sono molto precisa e cerco la perfezione. Il nostro rapporto è mutevole, siamo come cane e gatto ma senza rancore. Litighiamo perché vorrei che si prendesse più cura di sé e che mettesse al centro se stessa, qualche volta. Pensa sempre agli altri. Io sono il suo punto di riferimento e la sua forza».
Dal punto di vista di Daniela Pupella, invece: «Siamo identiche nella cura degli altri, io forse un po’ di più. Siamo completamente diverse nel fisico e nel linguaggio, io parlo perfettamente il dialetto di borgata, lei no. Lavinia è più attenta ai dettagli, è sempre impeccabile nel look da quando era bambina, io mi vesto a memoria. Da ragazzina, con la paghetta lei si comprava vestiti, io li spendevo in cioccolato. Lei è sempre perfetta, contestualizzata. Il nostro rapporto è conflittualmente necessario, io ho bisogno dei suoi strattoni e della sua schiettezza, e lei ha bisogno del mio essere accomodante. Gli altri ci vedono diverse come la bidella, che sarei io, e lei la preside, ma, si sa, a scuola i ragazzi si confidano sempre con la bidella».
Teresa e Marela Salamone
Il mare calmo e la tempesta, le sorelle Salamone, diverse ma unite dall’amore per il diritto. L’avvocatessa con il piglio delle pubbliche relazioni e della mondanità, Teresa Salamone, Ancellina, 50 anni è, anagraficamente, la maggiore ma si sente più piccola della sua matura e riflessiva sorella Marela. Coltiva la passione per la cucina, l’arredamento, per cui ha un gran gusto e per la socializzazione. Maria Emanuela detta Marela, Salamone, 45 anni, avvocato, è sposata, ha due figli ed una passione per il padel.
«In comune abbiamo solo la voce e alcune espressioni del viso – dice Teresa –, dopodiché poco altro. Io sono passionale ed istintiva, testarda e volitiva, dovrei imparare a contare fino a 10 prima di esplodere. Marela, al contrario, è razionale, riflessiva e diplomatica e dovrebbe imparare a non contare fino a 100 prima di esprimersi. In effetti, ci accomuna l’amore per la legge e la giustizia, per la tradizione familiare e l’amore per i suoi figli, Ludovica e Giuseppe, per cui io sono la zia che li stravizia, supergenerosa, complice e compagna di monellerie».
«Le peggiori liti nell’adolescenza avvenivano per gelosia, perché Marela era sfacciatamente la cocca di mamma e lo negava spudoratamente. A scuola, togliendoci cinque anni, seguivamo sempre percorsi diversi. Ci siamo ritrovate all’università e abbiamo persino studiato Diritto del lavoro insieme, la mia ultima materia e una delle sue prime, e siamo diventate compagne di uscite. Gli amici, quando ci vedevano, dicevano: “Tremate, tremate, le Salamons son tornate!”. La prossima avventura insieme sarà l’organizzazione della prima comunione di mio nipote Giuseppe, Marela non potrà fare a meno dei miei consigli!».
Anna Chiara e Amalia Vizzini
Sofisticate e semplici al tempo stesso, le sorelle Vizzini sono due grandi lavoratrici, mamme e affettuose, sportive e amanti della socialità. Anna Chiara Vizzini, 45 anni, moglie di Massimo Donzelli e mamma di Manfredi e Marina è un’odontoiatra come l’adorata mamma Marina Motisi. Nel tempo libero le piace giocare a padel e ha la passione per il giardinaggio, avendo ereditato il pollice verde dal nonno materno. Amalia, 42 anni, moglie di Francesco La Loggia e mamma di Giuseppe e Chiara, è avvocato all’ufficio affari legali di Intesa San Paolo. Tra le sue passioni, oltre a quella di fare la mamma, c’è passeggiare sul lungomare mentre i figli si allenano al Circolo Lauria.
«Ci accomuna un grande senso del dovere, trasmessoci dai nostri genitori, e una passione smisurata per lo sport sin da piccolissime – racconta Anna Chiara -. Abbiamo praticato pallacanestro a livello agonistico, militando nella squadra del Verga Palermo. Fino al mio matrimonio, trascorrevamo intere giornate insieme, anche perché la maggior parte dei nostri pomeriggi li passavamo in palestra ad allenarci. Oggi, pur abitando vicine condividiamo pochi ma buoni ritagli di tempo, a causa del lavoro e della famiglia, entrambe siamo molto impegnate a seguire i nostri figli nello studio e nello sport».
Tra le cose che le separano rivela: «Io sono ordinata a livelli patologici, Amalia “diciamo” che non ha tempo da perdere a mettere in ordine. Penso che chi ci conosce bene ci veda profondamente diverse, fisicamente e caratterialmente, ma assolutamente complementari. Alla nascita di mio figlio Manfredi, mia sorella Amalia mi è stata particolarmente vicina. Ero inesperta e confusa e lei, con la sua presenza, mi ha aiutato, a superare tutte le difficoltà, nonostante stesse studiando per il concorso di avvocato. Litigavamo e continuiamo a farlo per i motivi più futili ma il nostro rapporto è indissolubile. Potrebbe sembrare retorica ma è una realtà».