Federico Price, nel centro di Palermo, è una piccola bottega dal sapore antico. Una vetrina in legno verde con luci soffuse e con in mostra gli strumenti che gli artigiani usavano un tempo, prima che tutto venisse prodotto industrialmente e in serie. Ci sono un vecchio lampadario di cristallo e persino una boccia con quattro pesci rossi ad osservare le borse realizzare dall’originale designer e padrone di casa Federico Price Bruno.
In realtà i pesci sono carpe koi giapponesi, in omaggio alla passione di Federico per l’Oriente, voluti appositamente per il giorno dell’inaugurazione, organizzata in collaborazione con la socia Laura Latino che ha riunito in via Sammartino, 79 amici e clienti appassionati delle creazioni di Price.
Lo stile di Federico Price Bruno
La peculiarità creativa di Federico Price Bruno è di guardare al passato e in direzione opposta, rispetto ad una modernità che ci vuole tutti uguali e replicabili. E, se “unicità” è una parola abusata nella moda, quando un accessorio, una borsa in particolare, è realizzato con un ritaglio di tessuto ritrovato in luoghi lontani ed improbabili, il prodotto che ne esce fuori é sicuramente figlio unico, senza gemelli in giro per il mondo.
Il talento estroso, Federico Price Bruno, quarantenne palermitano ma di origini anglosassoni, l’ha ereditato da Antony Price, designer londinese amatissimo dalle star della musica, di cui è il nipote. Ogni pezzo è realizzato a mano e con cura dagli artigiani locali, utilizzando tessuti, pellami pregiati, e pezzi vintage, dai capospalla militari sovietici ai kimono giapponesi.
I mood più richiesti sono l’Afro con tessuti africani e pellami di antilope, struzzo, finto coccodrillo, vero pitone; la serie Kimono con autentici abiti tradizionali orientali recuperati e trasformati, insieme ad anguilla, iguana, lucertola e cavallino. E, ancora tra i must del marchio c’è lo stile Soviet con tessuti ricavati da capospalla militari sovietici misti a pellami di cavallino struzzo, patch e spille vintage sovietiche il Barbour, di tweet e tartan misti ad antilope.
Chi c’era all’opening
Tra i presenti all’opening della bottega si riconoscevano la stilista Sergio Daricello con la collega Tiziana Capillo, il designer Vito Petrotta Reyes in arte Vitussi, le esperte di moda Mariagiovanna Martorana Genuardi e Loredana Mannina, insieme alla sorella Maria Teresa, Nadia Spallitta, Maria Cristina Stimolo, Caterina Perniciaro, Jonny Mangano, Raffaele Perna, Evelina Tarallo e Marina Di Pasquale.