Sono addolorati, i volontari che operano nelle associazioni animaliste di Palermo, dall’ennesima storpiatura di notizie che riguardano gli amici a quattro zampe. L’episodio che nei giorni scorsi ha avuto come protagonisti un bambino di 12 anni e una bimba di 11, aggrediti da un pitbull a Vergine Maria, ripropone il problema del mancato controllo del territorio, dove ci sono troppi cani abbandonati a loro stessi.
«Si è detto che il cane era randagio – spiega Laura Girgenti, responsabile per Palermo e provincia dell’Ugda (Ufficio garante diritti animali) – ma i pitbull non sono mai randagi. Appartengono sempre a qualcuno. Nello specifico, infatti, sembra proprio che abbia un padrone, un ragazzo su un motorino che è stato visto trascinare l’animale con una corda. Poi, è scomparso. Nella zona tra Vergine Maria e l’Arenella ci sono numerosi magazzini con esemplari di questa razza, sfruttati per gli scopi che tutti possiamo immaginare. Una realtà veramente drammatica».
La bimba aggredita si chiama Erika e dovrà essere operata per ricomporre la ferita provocata dal cane che le ha lacerato il polpaccio.
«La cosa incredibile – aggiunge la Girgenti – è che piange per il cane. Ha, infatti, chiesto che cosa gli sia successo. La mamma ci ha raccontato che si era fermata ad accarezzare il pitbull perché l’ha visto mettersi a pancia all’insù per farsi fare le coccole. Il cane si è, poi, è avvicinato alla bambina, l’ha annusata e subito dopo attaccata. In tanti si sono lanciati per staccarlo dalla piccola, però senza alcuna intenzione di fare del male all’animale. La famiglia, poi, è animalista, ha tre cani in casa e sa bene come trattarli. Lo hanno preso e legato a un cassonetto lì vicino, in attesa che la polizia lo prendesse in consegna».
E così è stato. Infatti, l’animale è stato portato in canile, dove si trova in osservazione. L’Asp si dovrà ora fare carico di verificare il suo stato e, una volta rilasciato, le associazioni animaliste potranno mandarlo in un centro di rieducazione.
«Quello che noi denunciamo dopo questo episodio – prosegue la responsabile dell’Ugda, che in ospedale a trovare Erika è andata con i rappresentanti di Lida Palermo, Felici nella Coda, Oipa Palermo e Animanimalista – è che si è trattato di una tragedia annunciata. Avevamo chiesto più volte, anche al Prefetto, maggiore controllo del territorio, ma non abbiamo mai ricevuto risposta. Ci hanno sempre detto che non ci sono i numeri sufficienti a operare per come necessario. Intendiamo supportare la famiglia nel caso voglia presentare una denuncia anche nei confronti delle istituzioni. Chiediamo, infine, che si discuta una volta e per tutte l’avvio della tanto agognata campagna di sterilizzazione di cani e gatti, che risolverebbe la proliferazione e il conseguente abbandono di tante cucciolate padronali a causa dei costi che questa operazione comporta».
Fortunatamente, però, nonostante quel che si può pensare, non tutti sono sordi o insensibili al problema.
«Quello che è successo alla piccola Erika ci fa stare molto male – interviene il consigliere comunale Giulio Cusumano, che ha da poco realizzato uno spot in favore della sterilizzazione contro l’abbandono degli amici a quattro zampe, che ha come testimonial l’attrice napoletana Marisa Laurito – ma la legge prevede la sterilizzazione solo per i cani ricoverati in strutture pubbliche. Dovremmo, però, realizzare degli incontri tra le varie parti – Comune, associazioni animaliste e veterinari – per trovare il modo di superare questa difficoltà. Che non è indifferente, visto che sterilizzare un solo cane costa 250 euro. Il nostro canile, tra la sede di via Tiro a Segno e quella dell’ex mattatoio, ospita 400 cani e una ventina di gatti. E’ chiaro che il Comune deve fare la sua parte. Io m’impegno a chiedere un appuntamento al neo assessore ai Diritti degli Animali, Sergio Marino, per discutere la situazione, chiedendo pure di mettere in esecuzione il vecchio bando che prevedeva la creazione di rifugi satellite per svuotare il canile municipale. Questo per fare in modo che possano finalmente partire le necessarie opere di manutenzione della nostra struttura. Sono, però, certo che tutta l’amministrazione ha a cuore il problema e che, ognuno per la propria parte, troverà la soluzione, dando risposta alla popolazione che chiede sicurezza ma anche rispetto dei nostri fedeli amici, nella maggior parte dei casi veri e propri compagni di vita per molte delle nostre famiglie».