Ironman, non è solo il protagonista di film e fumetti, nel gergo sportivo, infatti, indica una performance estrema che consta nel nuotare per 4km, pedalare per 180 e correre per 42. Numeri che non hanno spaventato il palermitano Daniele Castrorao che, questa estate, ha sfidato le montagne svizzere correndo uno degli Ironman più duri al mondo, piazzandosi al 140° posto assoluto in mezzo ai più forti triathleti estremi. La gara internazionale, che si svolge una volta all’anno, si articola con una partenza dalle isole di Brissago, arrivo a nuoto ad Ascona, e via in bici sulle alle Alpi fino a Briez, da dove inizia la maratona che porta a Grindewald sulla parete nord del monte Eigher.
«La particolarità – spiega l’atleta con un racconto suggestivo della sua impresa – erano le difficoltà dovute alle altimetrie nella prova di ciclismo e nella maratona, con salite durissime sopra i 2500 metri. Si nuotava per una buona mezz’ora, al buio, in un lago, seguendo un faro nella sponda opposta, poi in bici abbiamo scalato quattro passi alpini sopra i 2500 metri di altitudine ed infine, una maratona tutta in salita per arrivare in cima allo Jungfrau sopra i 2000 metri. C’era gente fortissima da tutto il mondo – aggiunge – e ho chiuso al 140′ posto, assoluto dopo circa 17 ore. Per me era il quarto Ironman, generalmente quelli normali li chiudo tra le 10:45 e le 12:00 ore. Questo però era estremo».
L’Ironman nasce negli anni ‘70 alle Hawaii da una scommessa tra militari, per stabilire chi fosse il più forte tra un nuotatore di fondo, un ciclista e un maratoneta, facendo una gara che univa le tre discipline. Da li è nato il circuito con gare in ogni parte del mondo. E tra i suoi seguaci palermitani c’è, appunto, Daniele Castrorao, allenatore al Tc2 di Palermo per i più piccoli. «Ho dedicato la mia vita allo sport, – sottolinea – e adesso insegno ai bambini la fantastica disciplina del Triathlon, e ciò mi appaga. Dedico a loro questo traguardo». © Riproduzione riservata