Prosegue all’Istituto Penale per i Minorenni “Attraverso le culture: a scuola con i consoli”, l’iniziativa promossa dal Malaspina,in collaborazione con il Centro Diurno e con il coinvolgimento del Corpo Consolare di Palermo, destinata ai ragazzi ospiti delle due strutture (Istituto penale e Centro diurno). Scopo del progetto è di favorire la conoscenza della storia e della cultura di diversi Paesi Esteri con rappresentanza diplomatica nel capoluogo siciliano.
E al Malaspina si è svolto l’incontro con la Polonia. Erano presenti, fra gli altri, il direttore dell’Istituto penale per i Minorenni Clara Pangaro, il console onorario della Polonia, Davide Farina, Isabella Russo, referente per le attività connesse all’area “Diritti e interculturalità” per l’Istituto Penale per Minorenni di Palermo; Dasililla Oliveira Pecorella dell’Ufficio di presidenza della Consulta delle culture, Kamila Grzybowska-Kisiel vice direttrice dell’istituto polacco di Roma.
I ragazzi hanno assistito alla proiezione di immagini sulla Polonia e hanno ascoltato in piedi gli inni nazionali dei due Paesi, ma sopratutto hanno ascoltato con interesse ed emozione i racconti del Console sulla parte della storia della Polonia che ha visto le deportazioni e le uccisioni di massa nei campi di concentramento. Fra le vicende raccontate, anche la storia di una cittadina polacca vittima dell’invasione sovietica e delle deportazioni in Siberia, che dopo un viaggio infinito che l’ha portata in Africa, si è innamorata di un ragazzo siciliano con il quale ha vissuto dopo la guerra a Siracusa. Proprietaria di un negozio di tabacchi, la donna subì una rapina a mano armata mentre era al negozio insieme alla sua nipotina di tre anni. Dopo quell’episodio, la nipotina restò scioccata e tale condizione le rimase impressa per decenni, al punto da star male ogni qual volta incontrava un uomo che alzasse la voce o che emettesse minacce. Un racconto che ha particolarmente colpito i ragazzi.
“Spero vivamente – sottolinea il console della Polonia, Davide Farina – che l’impegno profuso in questa bellissima ed educativa esperienza possa lasciare un segno positivo nella vita di questi sfortunati ragazzi”.