Il 13 dicembre di ogni anno a Palermo è l’arancina day, una sagra del colesterolo che spesso diventa anche una gara a chi ne ha mangiate di più. E mentre imperversano le classifiche su quale sia la migliore, le “nonna papera”, come me, decidono di prepararsele in casa. Ma oltre alle due versioni classiche “accarne” e “abburro”, il mio estro me ne fa preparare un’altra versione “gourmet”, che potrete servire o nella classica versione “da passeggio”, oppure in dimensioni ridotte come finger food.
La ricetta dell’arancina al nero di seppia di Tiziana Chef
Ed ecco a voi la ricetta della mia arancina al nero di seppia, farcita con gamberoni, mozzarella di bufala e basilico fresco.
Ingredienti:
500 gr di riso arborio
1,250 lt di acqua
50 gr di burro
15 gr di sale
1 bustina di zafferano
2 sacche di nero di seppia
mozzarella di bufala
gamberoni (o gambero rosso se preferite)
basilico fresco
farina q.b.
acqua q.b.
pangrattato q.b.
olio di semi di arachide
La preparazione
Preparare in anticipo la mozzarella facendola scolare bene dal liquido di governo e tagliandola a pezzetti. Versare il riso in una capiente pentola antiaderente, aggiungere l’acqua fredda, il burro, il sale e lo zafferano e far cuocere a fuoco medio mescolando di rado e fintantoché non assorbe tutto il liquido. Appena è pronto, a fuoco spento, aggiungere il nero di seppia mescolando rapidamente in modo da distribuirlo uniformemente.
Versare il riso su di una teglia allargandolo per farlo raffreddare. Dopo averli ben puliti, sbollentare appena i gamberoni e tagliarli a pezzetti. Nel palmo della mano concavo e leggermente bagnato (per evitare che il riso si attacchi), mettere uno strato di riso non troppo spesso, farcire al centro con pezzetti di gamberoni alternati a pezzetti di mozzarella e foglioline di basilico, richiudere con altro riso compattando bene l’arancina tra le mani.
Preparare una pastella non troppo spessa e densa mescolando farina e acqua (servirà da legante per non far aprire le arancine in cottura), passare le arancine nella stessa e poi nel pangrattato. Friggere in un pentolino con abbondante olio di semi di arachide ben caldo fino a che non diventano ben dorate. Servire ben calde.