di Milvia Averna – Non serve molto altro quando lo spettacolo è lei, Rosalia, la santa di Palermo, amata dal popolo come dall’alta società del misterioso e variegato capoluogo siciliano. In strada, centinaia di migliaia di fedeli, curiosi, turisti; sui balconi dei palazzi, che prima del secondo millennio determinavano i destini della città, l’elite culturale. Il Festino più esclusivo, si è celebrato a Palazzo Di Napoli – Costantino, da Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, mecenate campano d’origine, romano d’adozione ma con una attrazione fatale per la Sicilia e per Palermo per la sua arte e per le sue tradizioni.
Il palazzo è in attesa di restauri, ma mantiene il suo fascino nella sua fuga di saloni affrescati dai massimi artisti del ‘700 e nella monumentale architettura del Marvuglia. È stato la cornice più sofisticata per assistere al passaggio del carro e alla fatidica sosta dove si ode Viva Palermo e Santa Rosalia. Lì da dove si dominano i Quattro Canti, di fronte alla chiesa di San Giuseppe dei Teatini, chi c’era ha vissuto in prima fila il momento clou della processione.
Ad affacciarsi dagli storici balconi a cui si accede da un portone di fronte a quella che fu la saracinesca di Pustorino, nobili, intellettuali e la stampa del Capoluogo che non ha perso la ghiotta occasione dell’inquadratura perfetta. Le presenze più significative per lo sviluppo della città provenienti dall’ estero Hedwig Fijen, direttrice di Manifesta grande biennale europea di arte contemporanea che nel 2018 avrà sede a Palermo la cui strategia è quella di interagire capillarmente con il territorio, e Leonid Mikhelson magnate russo produttore di gas, grande collezionista di arte contemporanea che supporterà l’evento del 2018. «La città sta vivendo una primavera culturale che attrae i grandi operatori del settore – ha affermato Bilotti – la presenza ai Quattro Canti di questi personaggi è indicativa dell’interesse verso la città».
Tra i tanti che hanno gioito nell’osservare dall’alto l’acclamazione della Santa, oltre al padrone di casa e alla compagna, Cesira Palmeri di Villalba, anche Stefano Tortorici, Federica Barbaro, Laura Barreca, Valentina Bruschi, Aloisa Moncada di Paternò, Alessandra Borghese, Mara Trupia, Alwine Federico, Maria Letizia Cassata, Justin Peyser, Fina Curcio, gli avvocati Alessandro Dagnino e Francesco Napolitano, Benedetto Guarino e Leonid Mikhelson produttore di gas russo con la sua famiglia. Tra i giornalisti il responsabile cultura di Repubblica Palermo, Mario Di Caro, Tano Gullo, Marcella Chirchio, Danilo Arnone di Trm, il fotografo Igor Petyx e la giornalista Rosaura Bonfardino.
Nutrito il gruppo degli artisti, tra questi Giuseppe D’Angelo e Marzia Buffa dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Michele Bubacco, pittore veneto proveniente da Vienna, Teresa Mavica, Herman Kuijer, Giulio D’Anna Justin, artista originario del New Jersey, giunto da Siena per ammirare il Festino e la critica d’arte Giusi Diana. E i creativi di Dimora Oz, Andrea Kantos e Gandolfo David, Clàudia Ott e Nicolò Federico di Palazzo Federico, Rosatella Amoroso, Francesco De Francisci, Pietro Airoldi, Delfina Delettrez Fendi appartenente alla nota famiglia e creatrice di gioielli e Nico Vascellari artista.