In occasione della giornata mondiale dei minori scomparsi, il 25 maggio c.a. la consigliera Federica Aluzzo ha organizzato insieme a Penelope Sicilia Onlus, rappresentata a Palermo da Laura Zarcone, madre di Marcello Volpe scomparso nel 2011, a Palazzo delle Aquile, un convegno sul tema Minori scomparsi e minori non accompagnati, con la toccante presenza di Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo l’uno settembre 2004; il tutto mentre avveniva uno sbarco di più di 1.000 migranti con circa 250 minori non accompagnati, che ha richiamato al Porto di Palermo tutte le autorità tra cui Sindaco Leoluca Orlando, e le forze dell’Ordine.
Preziosa come sempre la presenza e la relazione del Generale Garofano, Presidente dell’Accademia di Scienze Forensi. I dati sui minori scomparsi sono allarmanti in quanto in crescita esponenziale negli ultimi anni a causa dei fenomeni migratori. In Italia negli ultimi 40 anni sono stati registrati circa 18.000 minori scomparsi ed in Europa, dal 2008, dalla primavera araba, si sono registrati circa 10.000 minori spariti nel nulla, che potrebbero cadere nella tratta, finire nelle mani della criminalità organizzata, vulnerabili come sono in giro senza identità. Bisogna fare il possibile per dare risposte.
In tal senso la riunione è stata organizzata, non solo per analizzare il fenomeno, ma per cercare soluzioni. Elena Cassella, Presidente di Penelope Sicilia Onlus, associazione dei familiari degli scomparsi, ha ricordato i progressi fatti dalle leggi grazie anche al contributo di Piera Maggio il cui caso ha permesso di creare la legge sul sequestro dei minori e come oggi tutti possano denunciare la scomparsa, non solo i familiari grazie alla legge n.203 del 2012. Il Comune di Palermo, con il supporto del Sindaco Leoluca Orlando, nel ruolo di Presidente dell’ANCI Sicilia, si è fatto carico nel 2013 del progetto proposto dal comitato dei familiari degli scomparsi, che abbiamo ascoltato con attenzione, che mira a istituire un Nucleo Investigativo speciale (NISS) dotato di risorse umane e tecniche di prim’ordine, nonché di poteri investigativi che consentano di giungere rapidamente alla determinazione della verità; che agisca entro le 48 ore dalla scomparsa e sia coordinato dal Prefetto.
Dopo un’interlocuzione con la Commissione regionale antimafia, qualcosa si è concretizzato, almeno sulla carta, ed è stato approvato all’ARS un disegno di legge voto proprio sul NISS, adesso in attesa di essere approvato alla Camera e al senato. Intanto però, così come ribadito dal generale Garofano, si potrebbero cominciare a selezionare e formare al meglio gli operatori delle forze dell’ordine che dovrebbero avere incarichi esclusivi e creare una task-force di specialisti (psicologi, informatici, geologi, grafologi, biologi ecc), che collabori nel dar man forte alle ricerche.
Si deve colmare anche la mancanza di linee guida in caso di scomparsa di minori, così come ribadito da Piera Maggio e potenziare il sistema di diffusione di fotografie di scomparsi, anche nei punti cruciali di trasporto pubblico, come da ODG proposto da me e Giusi Scafidi ed approvato in Consiglio Comunale. Emozionante è stato vedere la partecipazione di tutte le associazioni presenti, disposte a dare il loro contributo per arginare il fenomeno, da Unicef, Telefono azzurro, Croce Rossa, Ordine degli psicologi, psicologi per i popoli ecc, Ankrim, telecomunicazioni in emergenza ecc.. Sarebbe meglio prevenire le scomparse, ma come sottolineato dal Garante dell’infanzia Pasquale D’Andrea; oggi piuttosto che parlare dei minori scomparsi si dovrebbe parlare di scomparsa dell’infanzia e dell’adolescenza, vista la stasi delle leggi a tutela dei diritti dell’infanzia o la loro non applicazione.
“I giovani non sono il nostro futuro ma sono il nostro presente – ha spiegato Federica Aluzzo – e dobbiamo lavorare per costruire una famiglia e una società che li sappia accogliere, per ricostruire la Comunità solidale; il progetto Palermo Città educativa del Comune di Palermo vuole andare in questa direzione. Tanti spunti di riflessione quindi ma soprattutto la consapevolezza che se non si fa rete non si arriva da nessuna parte, motivo per cui è nato il gruppo facebook: Rete ricerca scomparsi Sicilia a cui invitiamo ad aderire se veramente intenzionati a collaborare per la causa delle persone scomparse in Sicilia. Quando scompare un bambino, non scompare solo dalla famiglia, ma da una città, da una società, per cui ne siamo tutti responsabili”.