È stata massiccia l’adesione allo sciopero dei ferrovieri, indetto dai sindacati di categoria Orsa, Cgil e Uil Sicilia.
Si attesta, infatti, all’85% la percentuale dei macchinisti e capotreno che hanno incrociato le braccia nella protesta, iniziata alle 21 di giovedì 7 e terminata alle ore 21 di venerdì 8 aprile.
Inevitabilmente forti i disagi per i viaggiatori, visto che alle 18 erano 140 i treni soppressi nell’isola per lo sciopero del personale mobile aderente alle sigle Filt Cgil, ORSA e Uil. Sono stati garantiti unicamente i servizi essenziali in cui il personale, pur dichiarandosi scioperante, ha mantenuto il servizio. Soppressi, invece, tutti i collegamenti metropolitani, con il blocco pressoché totale dei collegamenti sulle dorsali ionica e tirrenica della rete ferroviaria isolana. Forti le criticità anche nella parte interna all’isola.
«È stata una seconda azione di sciopero con numeri che manifestano adesioni in crescita – dichiarano Giuseppe Ferrito, Giuseppe Terranova e Giovanni Giordani, segretari rispettivamente di Filt Cgil, Orsa Ferrovie e Uil – , segnale evidente di sofferenza dei lavoratori, macchinisti e capotreno, sempre più soggetti a turni di lavoro stressanti per evidenti carenze di organico e organizzative di Trenitalia Sicilia. Azienda che,a fronte della firma del contratto ponte di servizio con la Regione, dovrebbe iniziare a concordare col sindacato opportuni correttivi al fine di garantire condizioni di servizio, in linea con le normative contrattuali che offrano un servizio in regola con gli standard richiesti dal contratto. Quello che auspichiamo a breve è un confronto con i vertici delle ferrovie che, a oggi, non hanno reputato opportuno riaprire un dialogo realmente costruttivo con il sindacato».
Considerato, quindi, il disagio manifestato sul territorio siciliano dai lavoratori chiamati allo sciopero, ma anche dalle migliaia di utenti che giornalmente subiscono un servizio non sufficiente qualitativamente, quello che ritengono necessario i sindacati in questione è il pieno coinvolgimento nella vertenza dell’assessorato regionale competente.