Ancora uno sciopero, per il personale mobile di Trenitalia Sicilia, a poco più di un mese dal primo “incrocio di braccia” di 8 ore, indetto in entrambi i casi da Filt Cgil, Orsa Ferrovie e Uil.
Questa volta ci si ferma per 24 ore, dalle 21 di giovedì 7 alle 21 di venerdì 8 aprile, vedendo le tre segreterie dire no all’ atteggiamento di chiusura e di sfida che hanno assunto i vertici di Trenitalia in Sicilia.
«Quello che rivendichiamo – affermano Giuseppe Ferrito, Giuseppe Terranova e Giovanni Giordani, segretari rispettivamente di Filt Cgil, Orsa Ferrovie e Uil – è l’apertura del confronto sulla copertura delle carenze di organico nel settore del personale Mobile di Trenitalia in Sicilia, così come una corretta applicazione delle norme contrattuali per permettere ai lavoratori di operare nel pieno rispetto delle norme sulla sicurezza nei posti di lavoro».
I tre sindacati sono, inoltre, convinti che, alla luce di quanto sottoscritto nel contratto Ponte di Servizio tra Regione Sicilia e Trenitalia, sia necessario il pieno coinvolgimento dell’Assessorato ai Trasporti affinché vigili sui necessari interventi strutturali e organizzativi che Trenitalia deve porre in essere in Sicilia. Scusandosi con i viaggiatori, ai quali queste 24 ore di sciopero potrebbero portare diversi disagi, il personale mobile di Trenitalia rimane convinto che la tutela dell’occupazione e il miglioramento della qualità dei servizi ferroviari in Sicilia vedrà gli utenti pendolari condividere e supportare questa lotta.
«Le segreterie hanno aperto questo conflitto con la direzione dell’azienda – dice Stefano Salerno, segretario aggiunto dell’ORSA Ferrovie Sicilia – sulla base della vertenza iniziata con il primo sciopero del 3 marzo che ha registrato un’ampissima adesione nella nostra regione. E’ un segnale importante del disagio dei lavoratori da tempo represso, nella speranza del riconoscimento dei sacrifici dei lavoratori da parte del management aziendale. Al quale, nei tavoli di trattativa avviati ultimamente, abbiamo chiesto di porre attenzione all’eccessivo carico di lavoro dovuto alla carenza cronica dell’organico del personale mobile, aggravato dal fatto che, soprattutto per quello di macchina, l’età media per chi è ancora in servizio è sempre più alta per mancanza di un ricambio generazionale».
Una situazione che comporta un calo della resistenza ai carichi di lavoro ordinari, a maggior ragione quelli straordinari, ai sacrifici vani in nome di uno sviluppo organico di un’azienda incartata in logiche politiche e scelte economiche nelle quali non si rintracciamo le condizioni necessarie per un vero sviluppo dinamico.
«Durante il tour di assemblee condotto in giro per l’Isola – prosegue Salerno – abbiamo registrato il forte disagio patito un po’ da tutti. In ogni provincia fossimo, i lavoratori ci hanno rappresentato le loro difficoltà rispetto ai carichi di lavoro, ma anche una certa sperequazione nel trattamento, dal punto di vista della distribuzione delle produzione. Senza dimenticare la diversità di trattamento economico, non prevista neanche dagli accordi di programma che stabiliscono i turni. Le tre segreterie stanno spendendo il massimo dell’energia nel nome della crescita di mobilità in Sicilia, credendo con determinazione alla scommessa del contratto di servizio stipulato tra Trenitalia e la Regione».
Lo sciopero di oggi vuole fare capire la determinazione dei lavoratori nell’andare avanti se le loro richieste cadranno ancora una volta nel vuoto, ma anche la volontà di fermarsi a discutere nel caso in cui le condizioni saranno quelle giuste per cambiare le cose. Possano, però, stare tranquilli i viaggiatori perché i trasporti verranno garantiti nelle fasce più importanti, dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 di venerdì 8, assicurando in tal modo la mobilità di lavoratori e studenti.