Il noto graphic designer palermitano Sergio Caminita ha fatto nei giorni scorsi il suo debutto da artista a 360 gradi, svelando ad un più ampio pubblico la sua segreta passione per la pittura. In occasione del weekend di moda organizzato dal magazine Glamour, accanto alle prestigiose calzature di Dress, negozio della sua famiglia, ha esposto alcune delle sue tele più riuscite.
L’artista trentottenne che si è formato all’Istituto Europeo di Design (IED) di Roma, in Digital Design, dopo aver collaborato a diversi progetti dalla brand identity al web design, ha ceduto al fascino del pennello. Nel campo dell’editoria, ha operato come graphic designer e art Director per la Novantacento Edizioni, prima per “I Love Sicilia” e poi per “S” che cura ancora oggi. Nel 2013 ho fondato insieme ai miei due soci Eikony, un’agenzia creativa specializzata in App Building e UI/UX design.
Come e quando hai iniziato a dipingere?
Ho sempre avuto una passione per il disegno e la pittura. Da bambino osservavo mio nonno Mario mentre dipingeva e spesso capitava che mi facesse “esercitare” su qualche tela. Da adulto mi sono concentrato sulla mia professione nel capo del design grafico ma, tele e pennelli sono sempre stati un grande richiamo per me, fino al 2011 quando ho iniziato a realizzare i primi quadri. Tra questi, uno lo realizzai per una ragazza che oggi è mia moglie (Ambra Lo Dico ndr) e che mi supporta continuamente. Dopo aver ricevuto apprezzamenti e sostegno per i miei quadri, da qualche anno ho iniziato a dipingere costantemente e oggi vi dedico quanto più tempo possibile. Mai abbastanza!
Che tecniche usi?
In una prima fase di “sperimentazione” ho utilizzato un mix di tecniche diverse. Adesso, fatta qualche eccezione, lavoro con colori acrilici sia su tela sia su legno. Utilizzo prevalentemente pennelli e spatole.
A cosa ti ispiri?
La mia fonte d’ispirazione è ciò che mi circonda. Nella maggior parte dei miei lavori raffiguro dei volti, o sarebbe meglio dire intrecci di volti. Sono i visi che riesco a scorgere osservando le crepe di un muro, le macchie d’acqua sull’asfalto o le venature di un pavimento di marmo. Sono queste forme illusorie che m’ispirano e che riporto nei miei quadri. Poi c’è la mia terra, la Sicilia, e infine gli animali, spesso soggetti dei miei lavori con le loro figure straordinarie.
C’è un quadro con un aneddoto o a cui sei più legato?
Un quadro al quale sono particolarmente legato è in realtà un disegno, poco più grande di un foglio A4. Lo regalai a mio nonno per un suo compleanno e ritraeva la sua vita, la famiglia e le sue passioni. Ricordo che mi disse che questa sarebbe stata la mia strada e che il mio stile era unico.
Il rapporto tra arte e moda e l’importanza della moda per la tua famiglia
L’arte ha sempre influenzato il mondo della moda. Per me, moda e arte si condizionano a vicenda. In entrambe le dimensioni c’è una continua ricerca dell’unicità. Come disse David Hume, “la bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva”. Un tacco, un gioco di geometrie o l’effetto creato da un tessuto possono essere, perché no, fonte d’ispirazione. Del resto la moda ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella mia famiglia sin dall’apertura, quasi 25 anni fa, del negozio Dress nel centro di Palermo e poi con la creazione di vere e proprie collezioni di calzature. Per mia zia e mia sorella è stato sempre più che un semplice lavoro. Piuttosto un mezzo per esprimere la propria creatività.
Il cocktail di inaugurazione, una mostra tra moda e pittura
Un incontro tra realtà diverse che ha destato grande curiosità e interesse nel pubblico. Gli ospiti hanno potuto ammirare le opere di Sergio Caminita in un contesto insolito che ha portato l’arte fuori dai suoi spazi istituzionali, gustare prodotti e vini locali selezionati per l’occasione dalla cantina di Blanco e intrattenersi con la musica di DJ Pex. © Riproduzione riservata