Da lunedì 16 novembre aprirà definitivamente al pubblico il nuovo museo di Palazzo Bonocore, affacciato su piazza Pretoria, nel cuore storico di Palermo. All’interno del nuovo spazio, “Le oasi dell’identità” è un vero e proprio museo multimediale sul patrimonio culturale immateriale siciliano, realizzato nell’ambito del progetto omonimo, ideato e diretto da Lucio Tambuzzo, per I WORLD, finanziato dal PO FESR Linea di Intervento 312 A.
Palazzo Bonocore è stato tra i luoghi più visitati dell’ultima edizione de Le Vie dei Tesori, il festival che ha aperto, per cinque settimane, 63 siti a 1 euro. Dopo questa anticipazione, il Palazzo ha chiuso per definire gli ultimi particolari, ed ora si ripresenta alla città ed entra nel circuito culturale, con orari e biglietti definiti.
Un museo in un settecentesco palazzo appena restaurato, di proprietà della Curia: sullo sfondo dei soffitti affrescati, dove si rincorrono amorini, putti e fanciulle, scorrono i tesori intangibili della Sicilia: il ciclo del grano, l’Opera dei pupi, la vita delle tonnare, i colori violenti delle ceramiche tradizionali, la coltivazione dell’uva Zibibbo. Per ognuno di questi tesori, si susseguono le immagini che si sfogliano su enormi video wall: punto di partenza sono gli scatti di Melo Minnella e gli studi dell’antropologo Ignazio Buttitta, qui tradotti in immagini.
Il visitatore si troverà immerso in un mondo “liquido” e avvolgente e sarà aiutato a crearsi un percorso visivo ed emozionale dentro l’Isola. Il museo prevede un itinerario tematico suddiviso in ambienti, con sequenze video wall per un totale di 67 minuti di proiezioni.
Nelle prime due sale protagonista è la terra: il mondo contadino con i suoi riti “incisi” nel lavoro e nella fatica, e le tradizioni che scandiscono la vita quotidiana. Nel secondo percorso tematico – nella Sala del Cubo – prenderà forma il talento artigiano di pupari e ceramisti, e la devozione popolare si vestirà a festa per celebrare i suoi santi. Infine, nelle ultime due sale, sono protagonisti il paesaggio – di terra, di mare -, le furenti liturgie della mattanza – quelle di ieri e quelle di oggi – e il cibo. In ognuna delle sale sono esposti oggetti ed esempi di arte siciliana: dalle ceramiche ai pupi, dalle piastrelle ai gioielli.