GIBELLINA (TP) – Domani, mercoledì 22 luglio, alle 21,15 al Baglio Di Stefano per la XXXIV edizione del Festival Orestiadi di Gibellina, promosso dalla Fondazione Orestiadi, con la direzione artistica di Claudio Collovà, va in scena Aldo morto di Daniele Timpano. Collaborazione artistica di Elvira Frosini. Drammaturgia, regia e interpretazione sono di Daniele Timpano. Prodotto dalla Compagnia Frosini / Timpano (Roma), Associazione Culturale Kataklisma Teatro e Accademia degli artefatti.
Il costo del biglietto intero è di 10 euro, mentre il ridotto (over 65, under 24 e titolari ideanet e PMo card) è 8 euro. Prevendite a Palermo da Modusvivendi, via Quintino Sella, 79. Per maggiori informazioni chiamare lo 0924.67844 oppure visitare il sito www.orestiadi.it.
Un attore nato negli anni ‘70, che di quegli anni non ha alcun ricordo personale, partendo dalla vicenda del sequestro di Aldo Moro, trauma epocale che ha segnato la storia della Repubblica italiana, si confronta con l’impatto che questo evento ha avuto nell’immaginario collettivo. In scena, assieme al suo corpo e a pochi oggetti, solo la volontà di affondare fino al collo in una materia spinosa e delicata senza alcuna retorica o pietismo.
“Desolato, io non c’ero quando è morto Moro. Aldo è morto senza il mio conforto. Era il 9 maggio 1978. Non avevo ancora quattro anni. Quando Moro è morto, non me ne sono accorto. Ma dov’ero io quel 9 maggio? E cosa facevo? A che pensavo? E soprattutto a voi che ve ne importa? […] Lo hanno trovato nel bagagliaio di Renault 4 rossa, undici colpi sparati a bruciapelo addosso. Oh, mio Dio! Hanno ammazzato Moro! Brutti bastardi. E vabbè, pazienza. […] Cose che capitavano negli anni ‘70. Bisognava fare la rivoluzione. Chi? Brigate rosse. […] Ma rosse in che senso?”