Si è concentrata sul Medio Oriente l’attenzione della giuria e del Festival Sole Luna, tanto da riservare i premi più ambiti a opere che alzano il velo sulla realtà dei Paesi provenienti da quest’area geografica e culturale e che proprio in questi giorni sono al centro della cronaca internazionale: Egitto, su tutti, e Iran.
Si è chiusa così, ieri, alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo la decima edizione di Sole Luna Doc Film Festival, alla presenza del sindaco Leoluca Orlando, della presidente di Sole Luna Lucia Gotti Venturato, dei direttori artistici Chiara Andrich e Andrea Mura, del direttore scientifico del Festival, Gabriella D’Agostino, e della giuria internazionale presieduta da Gianni Massironi e composta da Matthias Brunner, Eibe Maleen Krebs, Giovanni Massa, Lupe Pérez García.
Al franco-iraniano “Those who said no” di Nima Sarvestani, infatti, è andato il premio della giuria internazionale come miglior documentario “per il coraggio nell’affrontare, dopo decenni di silenzio, il tema delle atrocità commesse in Iran negli ultimi 30 anni. Per la sobrietà e la profonda umanità con cui sono mostrate le testimonianze, presso la Corte di Giustizia dell’Aia, dei sopravvissuti che continuano a lottare per far affiorare la verità. Un cammino, ancora oggi, difficile”.
Batte bandiera iraniana anche il film che ha conquistato il premio dell’associazione “Sole Luna – Un ponte tra le culture”, consistente in una scultura creata dall’artista Tobia Scarpa: “I comme Iran” della regista persiana Sanaz Azari, giunta per l’occasione a Palermo, è il racconto delicato e intenso di una donna, l’autrice, e del suo tentativo di imparare la sua lingua madre, il farsi, usando un libro di testo risalente alla rivoluzione islamica e con l’aiuto di un insegnante. Il suo è un viaggio emozionante verso la storia e la cultura dell’Iran e un’occasione per interrogarsi sul senso della rivoluzione. Questa la motivazione: “Il film è un omaggio alla conoscenza, al sapere, alla libertà, alla dignità dell’uomo e alla difesa dei valori fondamentali della vita. Ardito nella sua semplicità e al contempo intimo nella narrazione, scorre in un susseguirsi di immagini sobrie, incisive, eleganti. Il Sole Luna-Un ponte tra le culture award 2015 è dedicato alla memoria dell’amico, artista, regista e maestro Rubino Rubini”.
Al tedesco “The free voice of Egypt” di Konstanze Burkard, è stato invece assegnato il premio per la migliore regia, con la seguente motivazione: “il film non è solo un importante ritratto della scrittrice e femminista Nawal El Saadawi, ma anche un film che incoraggia gli uomini a lottare per i loro diritti e lottare per un mondo migliore. La regia di Konstanze Burkard è così semplice come le convinzioni di Nawal El Saadawi, e quindi perfetto!”.
Il pubblico di Sole Luna Doc Film Festival 2015, invece, tramite il voto espresso ogni sera alla fine delle proiezioni, ha scelto “The Silent Chaos” di Antonio Spanò, un’indagine toccante e appassionata di una comunità di sordi nella repubblica congolese, che pur non avendo voce né speranza, non cessa di combattere per la propria dignità.
Il documentario premiato per la migliore fotografia è lo svizzero “Ma na sapna – A mother’s dream” di Valerie Gudenus, che “attraverso immagini impossibili da cancellare dalla nostra retina, il film mostra, senza giudicare, il funzionamento di una strana fabbrica dove le donne indiane tentano di realizzare il sogno di avere una casa propria attraverso una surrogazione”.
Hanno conquistato la menzione, a pari merito, per il migliore editing lo spagnolo “El gran vuelo” di Carolina Astudillo “per la capacità di piegare un variegato repertorio alle esigenze della narrazione di una fase fondamentale e drammatica della storia recente”, e il francese“Cantonese rice” di Mia Ma, dove cultura d’oltralpe e cinese si incontrano e scontrano, e la regista è riuscita a “costruire una fluida narrazione con pochi essenziali elementi di una storia in cui la tematica del recupero della propria identità ha una valenza generale”.
Scelto all’unanimità dalla giuria come film più innovativo è “Léone, mère & fils” di Lucile Chaufour, tenera storia di una donna che in mezzo a un mondo di uomini è amata solo dal suo bambino. La motivazione: “Il film si abbevera alle fonti del grande cinema moderno attraverso una scommessa consapevole e leggera nello stesso tempo, di luci ed ombre. La relazione tra una madre ed un figlio comprende al suo interno il passato e il presente di una famiglia, realizzando un ritratto che ci tocca tutti e riflettendo gli istanti della bellezza conturbante tipica dei primi amori”.
Completano la rosa di premi, quello della giuria speciale composta dagli studenti del liceo linguistico “Ninni Cassarà” di Palermocoordinati da Fabio D’Agati, Deborah Halliday e Salvo Ingroia al giapponese “A lulluby Under The Nuclear Sky” di Kana Tomoko, storia di una maternità sullo sfondo del disastro della centrale nucleare Fukushima. I ragazzi hanno così finemente articolato la loro motivazione: “per la solida costruzione narrativa ed il realismo con cui traduce in sentimenti, immagini e in scene di vita quotidiana l’angoscia e le paure di chi ha dovuto vivere un incidente nucleare; per il montaggio lineare che rende la storia toccante e di immediata fruizione; per la delicatezza della storia che riesce a mostrare chiaramente come la normalità della vita non possa non essere condizionata dalla devastante potenza del “gioco nucleare” facendoci dunque comprendere il vero potenziale distruttivo di questa energia definita “a basso costo”; per la coraggiosa volontà della regista di farsi fedele osservatrice e testimone diretta di una sciagura senza precedenti anche a scapito dell’incolumità personale e del suo bambino”.
Nell’edizione di quest’anno, inoltre, Sole Luna ha anche aperto il video contest “Smartdoc – sharing food”, dedicato ai ragazzi sotto ai vent’anni, chiamati a realizzare brevi video con lo smartphone della durata massima di 30 secondi sulla tematica della condivisione del cibo. Un’iniziativa, patrocinata da Vodafone Italia.
“Abbiamo celebrato nel migliore dei modi – ha detto ieri in conclusione del Premio la presidente del Festival, Lucia Gotti Venturato – la decima edizione del SoleLuna: Palermo ha risposto con entusiasmo, grazie a un pubblico numeroso, che ogni sera ha affollato le proiezioni dei film in concorso. Questa edizione sarà ricordata, oltre che per l’altissimo livello dei documentari in gara, anche per il tributo a Michelangelo Antonioni, che il festival ha voluto dedicare al grande regista ferrarese”.
“Devo ringraziare Lucia Gotti Venturato – ha sottolineato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – per questa bella edizione del Festival, che in questa settimana ci ha consentito di scoprire il mondo attraverso gli occhi della macchina da presa. Un mondo, a volte sconosciuto e ignorato anche dai mass media. In questi giorni festeggiamo Santa Rosalia e raccontiamo del rapporto della Santa con il mare: ecco, questa per noi è anche l’occasione per non dimenticare tutti coloro che hanno attraversato il mare per giungere in Sicilia e non ce l’hanno fatta. Raccontare e denunciare è importante, per non voltarci dall’altro lato e renderci complici di questo genocidio”.
La decima edizione di “Sole Luna Doc Film Festival” è stata organizzata dall’associazione Sole Luna – Un ponte tra le culture col sostegno di Regione Sicilia, Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo (attraverso l’Accordo di Programma Quadro per lo sviluppo dell’audiovisivo in Sicilia, progetto Sensi Contemporanei, tra la Direzione Cinema del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, l’Agenzia per la Coesione Territoriale e la Film Commission Siciliana), sotto l’egida delle Nazioni Unite, col patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di AGcom, del Comune di Palermo e delle Università degli Studi di Palermo, di Padova, Ca’ Foscari e IUAV di Venezia.