di Dalila Napoli. Unita da un doppio legame alla parola “Vita”: da una parte la sua aspirazione che la porta a laurearsi in Infermieristica, dall’altra la passione per la moda, da questo connubio nasce il nome della collezione per il suo debutto, appunto, “Vita”. Cura dei dettagli, ricercatezza dei materiali, una femminilità ostentata in quello che può essere lo stile di ogni donna. Un corso di Fashion design presso l’Accademia Euromediterranea di Catania, poi il lavoro di sales assistant in un importante negozio di moda, ma la ritroviamo anche a capo di una rubrica che si occupa di stile e tendenze.
Poi, il salto in avanti, un’azienda di moda che porta il suo nome, la Francesca Abate Haute Couture.
Come nasce?
«La mia passione per la moda nasce da un sogno che ho fatto sin dalle scuole elementari. Ogni mio ricordo è legato a questo sogno. L’unico regalo che da piccola richiesi a mio padre fu “Gira la moda”. Poi ho intrapreso il percorso che accennavi ed eccomi qui.
Cosa ti ispira?
Qualsiasi cosa per me è oggetto di ispirazione, da un elemento d’arredamento, ad un paesaggio, un ricordo, una storia. Sto molto in macchina durante le mie giornate e occupo il tempo fantasticando su possibili collezioni. Ogni anno si ha una tendenza particolare, anche se solitamente tutte le mie creazioni sono molto colorate, con la voglia di non passare inosservate. Quest’anno, però, sono stata fortemente illuminata dai colori freddi, dalle leggerezze e trasparenze, come se vedessi solo un mondo di ghiaccio.
In questa collezione ho usato solo bianco, grigio e turchese, ma tutto dipende dal mood del momento in cui creo, da ciò che mi ispira. Prediligo sempre tessuti made in Italy e di qualità elevata: sete pure, pizzi e tessuti preziosi».
Approccio delle tue creazioni sulla clientela?
«Tutte le mie creazioni nascono e vengono elaborate su un’esigenza della clientela, si evolvono in base alle caratteristiche fisiche, sono tutti capi unici che provano ad esaltare la personalità del committente».
La collezione Vita cosa prevede?
«Ripercorre le fasi principali della vita di ogni donna, fino a giungere al giorno più bello. I primi due abiti hanno delle linee più rigide, bianchi impreziositi con pietre azzurre, gli abiti che in qualche modo mi ricordano la mia infanzia, poi si passa a linee più frizzanti fino a giungere alla sensualità, all’eleganza delle fasi adulte».
Cos’è l’Alta Moda?
«L’alta moda è qualcosa che va salvaguardata, è la convivenza di linee, tessuti, confezione sartoriale, è qualcosa paragonabile alla perfezione nella moda».
L’idea di donna?
«La donna oggi è un essere fragile, che vive di selfie e che tende a far soccombere la parte guerriera che non ama essere sminuita. Donna per me è forza e determinazione, è rincorrere i propri obiettivi facendo vincere l’intelligenza sul sesso».
Ed una sfilata a Palermo, quando?
«Sarebbe un gran piacere per me poter far conoscere le mie creazioni oltre il territorio catanese. Pronta ad accogliere ogni proposta».