Aumentare la consapevolezza sulle conseguenze dell’austerità voluta dall’Europa e del meccanismo dell’Euro, approfondire le cause della crisi e cercare le soluzioni per uscirne a livello nazionale e locale. È questo il tema su cui il prossimo 22 giugno s’incontreranno a Palermo economisti, rappresentanti istituzionali e docenti universitari.
L’incontro, intitolato Nuovi scenari e modelli economici per il Mediterraneo e per l’Europa, si terrà a partire dalle 14,30 nell’aula Magna della Scuola delle Scienze Giuridiche ed Economico-sociali (ex Giurisprudenza, Via Maqueda n.172), ed è promosso da Movimento139 ed Economia Funzionale MMT, su proposta della consigliera comunale Federica Aluzzo e di Rosanna Maniscalco.
Al dibattito, che sarà moderato dalla consigliera Federica Aluzzo, parteciperanno il Sindaco di Palermo nonché Presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando; l’On. Stefano Fassina, deputato PD ed ex viceministro dell’Economia e delle Finanze; il professor Nino Galloni, autore di numerosi saggi di economia che trattano in maniera particolare di mercato, finanza e sovranità monetaria, avendo ricoperto diversi incarichi e ruoli per i ministeri del Bilancio e del Lavoro; i docenti Gaetano Armao e Massimo Costa, esperti di finanza regionale. Il professore Costa, in particolare, si è occupato di monete complementari regionali.
L’incontro è frutto di un lungo percorso iniziato già dopo sei mesi dall’insediamento dell’amministrazione comunale, quando a Palazzo delle Aquile è stato organizzato un convegno per aumentare la consapevolezza sulle conseguenze dell’austerità delle politiche restrittive dell’Ue e sulle conseguenze negative dell’euro. Da li una serie di incontri di approfondimento come il convegno Titanic Europa, alla Camera, organizzato dall’On. Fassina, a cui ha partecipato la Consigliera Aluzzo, e iniziative in collaborazione con il Comitato cambiamo l’euro, culminate in mozioni e ordini del giorno approvati non soltanto dal Consiglio comunale di Palermo, ma in vari comuni d’Italia e all’Assemblea Regionale Siciliana, con i quali i sindaci e la Regione sono stati invitati a mettere in campo azioni autonome ed alternative a quelle imposte dall’Europa (Odg Cons. Aluzzo) come la camera di compensazione (ddl On. Tancredi) o la moneta complementare (Odg Cons. Occhipinti), in assenza di una evidente mancanza di volontà da parte di questa UE di voler rivedere i trattati e il meccanismo di emissione dell’euro.
“La mancanza di lavoro, la forte crisi economica che stiamo vivendo che lede i diritti sanciti dalla costituzione italiana – sottolinea la consigliera comunale Federica Aluzzo – non sono dovute solo agli sprechi e alla mala politica, che pur esiste, così come ci vogliono far credere. L’Italia prima del 1981 era una tra le principali potenze economiche mondiali. Non possiamo più rimanere inermi a guardare la palude in cui ci ritroviamo. Il pareggio di bilancio, le politiche mercantiliste, i continui tagli del governo regionale e nazionale stanno mettendo in ginocchio i Comuni ed i cittadini; non possiamo più tollerare che la gente dorma in macchina o in tenda perché ha perso la casa, o frughi tra i rifiuti per trovare un po’ di cibo. Si deve fare qualcosa e questo dibattito ad altissimo livello tra tecnici esperti vuole essere uno stimolo a cercare soluzioni alla povertà dilagante”.
“Lo scenario geopolitico del Mediterraneo e dell’Europa – aggiunge la Aluzzo – sta cambiando. E tra l’Isis che avanza, l’Iran che difende lo Stato palestinese, gli Usa che prendono le distanze dalla questione mediorientale, la Grecia che sembra avvicinarsi alla Russia più che all’Europa, l’Italia che intende fare? La vittoria di Syriza in Grecia, il crollo del partito laburista nel Regno Unito, l’ascesa del Front National in Francia e ora quella di Podemos in Spagna, sono tutti segnali che vanno al di là del rifiuto dell’austerità. Pur con forme diverse sono l’espressione di una forte corrente che contesta i sistemi politici europei, che stanno uccidendo, invece di alimentare, il sogno di un’Europa solidale e unita, così come ci era stata prospettata. L’Unione non la deve fare il mercato, non la deve fare una moneta, ma le politiche democratiche ed espansive in favore dei popoli”.
“Una sinistra vicina ai più deboli dovrebbe farsene carico – conclude – contrastando un governo che invece sembra essere schierato dalla parte dei poteri forti, quelli della grande finanza. Occorre far sentire la propria voce per invertire la rotta, motivo per i quale mi auguro che ci sia una grande partecipazione a questo incontro pubblico”.