Allontanarsi pochi metri dal centro della città, infilarsi nelle stradine antiche e poter guardare il mare. E ci si sente subito in vacanza. E’ la magia della Cala di Palermo, un quartiere che nell’ultimo decennio ha vissuto una metamorfosi positiva che l’ha resa attraente e irresistibile per il popolo della notte, per i turisti e per chi vuole vivere la città antica non rinunciando alla brezza del mare.
I tre fratelli di via Gagini, figli del duo Stefania Milano e Franco Virga
E nel cuore della Cala c’è la via Cassari, dove ci sono tre “fratelli”, creature del duo illuminato Stefania Milano e Franco Virga, fondatori dal 2011 di Good Company, che contribuiscono sensibilmente all’orgoglio della ristorazione made in Palermo. Si tratta del ristorante Gagini, della trattoria Aja Mola e di Bocum. Quest’ultimo, ha scelto di rinnovare il suo stile, inaugurando una new era, grazie anche all’innesto di un nuovo manager Totho Priano, che proviene dal mondo della moda, già anima del marchio NHVR insieme all’amico Giuseppe Josh Turco. Del gruppo fa parte anche Buatta Cucina Popolana.
Bocum dalla mixology alla cucina
Nato nel 2015 come bistrot che ha portato la mixology a Palermo, Bocum ha deciso di schiacciare l’occhio agli affamati di cose buone e ricercate che appartengono al mondo della notte e agli habitué dei pranzetti che riscattano una dura giornata di lavoro, trovando un nuovo nugolo di affezionati clienti. E’ stato anche il primo locale della provincia di Palermo ad avere impostato la cantina esclusivamente su piccoli progetti vinicoli e grandi firme che seguono la filosofia del vino naturale e della biodinamica.
La centralità del vino
Bocum è anche un viaggio di conoscenza verso quegli angoli vitati d’Italia e d’Europa dove ha preso piede il movimento culturale e politico del vino artigianale, al cospetto di quei piccoli produttori e vignaioli che ne sono interpreti e ne stanno scrivendo la storia. Il racconto dell’uomo è uno degli item centrali del locale affidato ad Antonio Corsano, sommelier pugliese con una formazione sul canto lirico alle spalle che cura il progetto vino del Bocum insieme al patron del locale, Franco Virga.
Il nuovo chef Daniele Salvatori
Oggi, l’unico siciliano della top ten nazionale dei cocktail bar del Gambero Rosso punta anche sulla cucina con Daniele Salvatori, marchigiano di origine indonesiana di Porto Sant’Elpidio. Salvatori, che si è perfezionato al seguito di Massimiliano Mandozzi, ora resident chef del Gagini insieme ad Elnava De Rosa, ha proposto un menu fresco, ricercato e coreografico. Il nostro piatto preferito la conchiglia di ostrica con il pregiato muscolo, mischiato ad una tartara di carne marinata agli agrumi e menzione speciale per la sfoglia dei ravioli tirata alla perfezione.
Il nuovo menu proposto e i nostri commenti
Tapas: Oyster Steak, Tonno ‘nuda e pistacchio, Ricciola alla pizzaiola. Antipasto alla moda, accattivante. Particolarissima la conchiglia di ostrica con il pregiato muscolo, combinato con una tartara di carne marinata agli agrumi.
Primo: Ravioli di ricotta e basilico ai cinque pomodori. Non abbiamo scoperto i nomi dei cinque tipi di pomodoro ma il gusto fresco e pieno della pasta fresca ha davvero deliziato il nostro palato.
Secondo: Sgombro, scarola, burrata e olive. Un piatto importante perfettamente eseguito.
Panino: Di porchetta in porchetta, Hot Dog di mupa. Divertente la sorpresa di un tipico piatto fast food di carne, nella versione nobile e gustosa di pesce, in perfetto stile Bocum.
Dessert: Tiramisù. Una cupola gialla spumosa e cosparsa di cacao talmente appetitosa che molti dei seppur navigati influencer, invitati al pranzo di degustazione, si sono dimenticati di fotografarla.