Nel panorama dell’alta moda italiana, sono pochissimi i marchi che possono vantare la storia, il pregio e il successo di Gucci. Questo brand, fondato nel lontano 1921 da Guccio Gucci a Firenze, oggi rappresenta un autentico caposaldo del mondo del fashion internazionale. Al punto da essere, attualmente, la seconda maison di moda più venduta nel globo, con un fatturato che nel 2016 ha raggiunto quota 7,6 miliardi di euro. Un successo registrato sui capi d’abbigliamento di pregio ma anche sugli accessori, come appare evidente dalle scarpe Gucci presenti online e dalle borse con la doppia G indossate dalle donne di mezzo mondo. Fra le altre cose, Gucci è anche un marchio che ama far parlar di sé, unendo storia e tradizioni a scelte spesso controtendenza. Ne rappresenta una prova la nuova campagna Gucci presso il sito archeologico di Selinunte.
La nuova campagna Gucci a Selinunte
Per la campagna promozionale della pre-fall 2019 è stata scelta una location a dir poco particolare: il parco archeologico siciliano di Selinunte, con le sue affascinanti rovine del VII secolo avanti Cristo a fare da sfondo. Gucci in realtà non è nuovo a scelte di questo tipo, anche per via del fatto che Alessandro Michele ha sempre amato il dialogo con l’antichità. Dunque non deve stupire la scelta di Selinunte, considerando che si tratta di una delle acropoli più importanti non solo in Italia, ma nel mondo intero.
Per quanto concerne la campagna promozionale, Michele ha deciso di creare un collegamento con l’universo del simposio: una tradizione che vedeva gli ospiti conoscersi e chiacchierare a tavola, circondati dalla musica, per poi dedicarsi alla danza. Naturalmente Alessandro Michele ha, come sempre, unito tutto il sapore delle tradizioni all’innovazione tipica della sua visione di moda. Una maniera per “svecchiare” un qualcosa di antichissimo come il simposio e renderlo più attuale anche per le nuove generazioni: dunque un mix di elementi, da quelli risalenti all’arte etrusca e greca, fino ad arrivare ai surfisti.
Il significato di questa provocatoria campagna
I templi di Selinunte si sono, dunque, ritrovati a far da sfondo a un’eclettica campagna promozionale, con tinte alle volte hardpunk e bohemien, a tratti estreme. È stata una scelta che, per forza di cose, non solo non è passata inosservata, ma ha anche attirato non poche critiche. E il centro di queste ultime non è poi così difficile da immaginare: qualcuno ha visto in questa scelta un modo per mercificare l’arte, svilendo i connotati storici di una location importante come Selinunte. In realtà c’è tanto altro, andando al di sotto dell’apparenza. Non è mercificazione dell’arte ma salvaguardia di quest’ultima: la campagna di Gucci, infatti, ha dato a Selinunte una vetrina decisiva per mettersi in mostra agli occhi delle nuove generazioni. Una preziosa occasione per fare un tour fashion in giro per il globo e rinvigorire l’attrattività di questo parco archeologico.
In conclusione, se da un lato c’è chi critica la campagna di Gucci, dall’altro c’è chi ha accolto con positività la novità, vedendola come un modo per dare una ventata d’aria fresca a Selinunte, soprattutto dal punto di vista dei ritorni economici.