È l’ultimo lavoro dell’artista veneziano Gianfranco Meggiato, la grande installazione a forma di spirale, visibile e visitabile in piazza Bologni a Palermo fino al 9 settembre. Realizzata in memoria di tutte le vittime di mafia, è inserita nel programma di I-design tra i collaterali di Manifesta 12 e in Palermo Capitale Italiana della Cultura e a cura di Daniela Brignone.
E’ lì dal 19 luglio, giorno del 26esimo anniversario della strage di via D’Amelio in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L’installazione si trova a pochi passi da Palazzo Belmonte Riso, sede del polo museale regionale d’arte moderna e contemporanea di Palermo e dal No Mafia Memorial, la nuova istituzione culturale nata, a Palermo, per custodire la memoria dell’antimafia ed essere al contempo un luogo di incontro ed elaborazione sui diritti umani.
Cosa significa la grande spirale di Gianfranco Meggiato?
La Spirale della vita, l’opera creata da Gianfranco Meggiato utilizzando come materia prima 2000 sacchi militari, ha un diametro di 10 metri e rappresenta la prima installazione temporanea di grandi dimensioni realizzata a Palermo in memoria delle vittime di Cosa Nostra.
Tra i patrocinatori dell’evento oltre al Comune e al Museo Riso ci sono il No Mafia Memorial presieduto da Umberto Santino, il Centro Paolo Borsellino presieduto da Rita Borsellino, il Marca (Museo delle Arti di Catanzaro) e la Fondazione Rocco Guglielmo.
Un’opera senza barriere
Su progetto di Dario Scarpati, esperto di accessibilità museale, l’opera è concepita per consentire l’ingresso alle persone con disabilità motoria e agli ipovedenti in autonomia, grazie alla presenza di guide in braille, coniugando così gli aspetti legati all’arte e all’accessibilità. L’installazione sarà accompagnata da un catalogo pubblicato da Editoriale Giorgio Mondadori, con interventi istituzionali e saggi della curatrice Daniela Brignone e del critico Luca Nannipieri.
Il commento di esperti e protagonisti
“Solo il libero pensiero, l’acquisizione di consapevolezza e non le armi – sottolinea l’artista Gianfranco Meggiato – possono salvare l’uomo da se stesso. L’uomo non ha bisogno di sovrastrutture ma, direttamente, con l’umiltà dell’apprendista, dovrà percorrere il proprio individuale labirinto per arrivare alla conoscenza”.
Un progetto dal valore fortemente simbolico che parte dalla forma della spirale come rappresentazione del flusso vitale. Quel percorso tortuoso che ognuno intraprende alla nascita, a volte tormentato da prove e fatiche, che conduce alla contemplazione e alla consapevolezza della verità e della giustizia. Valori rappresentati dall’imponente scultura, alta 4 metri, posta come punto di arrivo al centro dell’opera. Un’esperienza immersiva e multisensoriale che risulterà ancora più intensa per il visitatore che sarà investito dall’odore sprigionato dai sacchi di juta.
Il commento della curatrice Daniela Brignone
“L’opera di Meggiato simboleggia la rinascita di un pensiero e di una coscienza che risveglia valori sopiti – dice la curatrice Daniela Brignone – Partendo dalla storia egli riscrive idealmente il futuro di un territorio, ridando un senso alla lotta per la libertà individuale. Attraverso l’espressione artistica, Meggiato traccia un percorso iniziatico, sospeso spazialmente e temporalmente, per ridestare gli animi dall’indifferenza al fine di intravedere la luce. La Spirale della vita coniuga così il valore dell’arte e della cultura a quelli dell’umanità”.
«Uno spazio esterno condiviso dal Riso, dal No Mafia Memorial e da I-design – dice la Direttrice del Polo Museale, Valeria Patrizia Li Vigni – che dà luogo a un’opera concepita come percorso labirintico accessibile a tutti, simbolo del cammino impervio della vita».
E, per il direttore di Manifesta 12, Roberto Albergoni: «A Palermo Manifesta ha voluto aprirsi alla città. L’inaugurazione è stata una grande festa in piazza Magione e sono stati recuperati luoghi di Palermo per provare a innescare legami e scommesse nuove».
“Importante che Manifesta affronti questo tema e lo faccia non in modo retorico – ha aggiunto Umberto Santino, presidente del No Mafia Memorial – L’opera di Meggiato dà memoria della lotta alla mafia riportando i nomi di chi è stato ucciso da Cosa Nostra”.
Foto di Paolo Ferraina