Palazzo Chiaramonte Steri, sede del rettorato dell’Università di Palermo ha ospitato per la prima volta nel suo cortile interno una sfilata di moda. I ragazzi dei corsi di Disegno Industriale, con i loro prototipi, hanno sfilato accanto ai professionisti del fashion siciliano e, quelli del Dams, hanno collaborato agli allestimenti e alle coreografie. Una neolaureata, la modella Martina Bolazzi ha aperto la serata accanto ai padroni di casa, il rettore Fabrizio Micari e la presidente di Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio e alla presentatrice Cinzia Gizzi. La produzione di Rosi De Simone Eventi ha trasportato gli ospiti in una atmosfera medievale con la complicità dei performer del Circ’Opificio e con gli allestimenti studiati dall’architetto Giuseppina Leone.
Ospiti dell’Università di moda l’attore Lollo Franco che ha recitato un monologo su Tristano Isotta alla cui leggenda cui era ispirato il defilè, l’attrice Nathalie Caldonazzo, in città per le riprese di un film, le presentatrici televisive Monia Arizzi e Licia Raimondi che hanno curato gli aspetti del progetto dedicati all’università.
Due riconoscimenti sono stati consegnati dall’assessore alle Attività Produttive Giovanna Marano, a Marco Romano neo direttore del Giornale di Sicilia, per lo spazio dedicato dal quotidiano alla moda e a Giuseppe Di Rosalia, giovane palermitano che ha debuttato a Milano col marchio Ittassivuci. Regia curata da Marika Messina, musiche di Mauriziotto dj, riprese tv di Carlo Valenti e foto di Dario Mentesana. Hairstyle Giorgio Parrivecchio, make up artist Dario Loris Cerfolli Accademia.
In passerella Atelier Gigante, Daniela Cocco, Dress, Donna Più, DueRRuote, Figure, Gaia, Leone Calzature, La Vie en Rose, Loredana Lombardo, Ma.Dì Creazioni, Quartararo Calzature, Sailor, Vuedu. L’evento è sostenuto da Motor Village, Unipol Sai, Mediolanum, Accademia Illuminotecnica, Longho design, Riggio, Propaganda Viaggi, Vitalflora e Atmosphere.
Photogallery di Dario Mentesana
«E’ un progetto che serve ad aprire l’Università alla città e la città all’Università – ha detto il rettore Fabrizio Micari -. È un contributo importantissimo dato ai nostri ragazzi in una logica dove il lavoro bisogna costruirselo e diventare imprenditori di se stessi, nel settore della moda, portante per l’economia italiana, possono trovare il loro spazio. E hanno fatto cose belle». «Sosteniamo l’importanza dell’economia della bellezza – ha concluso Patrizia Di Dio – e siamo felici di avere portato la moda nel luogo simbolo della cultura».