Il 24 marzo è stato l’anniversario del golpe militare in Argentina del 1976; oltre trentamila innocenti finirono torturati, ammazzati e dispersi in mare. Da allora il 24 marzo è il giorno della memoria per non dimenticare quegli eventi funesti.
Per parlare di questa tragedia, ma anche per tributare un omaggio alla cultura dell’Argentina, sabato 28 marzo è in programma nelle ex scuderie di Palazzo Cefalà (in vicolo Sciara, angolo via Alloro, a Palermo) una giornata di studi e perfomance, che inizierà alle 9.30 del mattino per concludersi nel tardo pomeriggio.
Alle 9,30, sarà raccontata la storia di Ariel Mortillaro, desaparecido in Argentina, attraverso il libro “Da Garibaldi a Che Guevara” di Beatrice Mortillaro (Navarra Edizioni). Insieme all’Autrice, coordinati dalla consigliera comunale Federica Aluzzo, interverranno il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando; Carlos Cherniak, ministro plenipotenziario in Italia della Repubblica Argentina; Adham Darawsha, presidente Consulta delle Culture; Freya Mortillaro, sorella di Ariel Mortillaro; Giusto Catania, assessore all’immigrazione del Comune di Palermo e Quinonez Sofia Elisabeth (Ecuador), consigliera dell’Ufficio di presidenza della Consulta delle Culture.
Alle 15, sempre a Palazzo Cefalà, si terrà laproiezione del film La Selva Oscura di Maura Laudicina. Alle 16 è in programma un’esibizione di tango argentino e dalle 16.30 alle 18 lezioni di tango gratuite per principianti assoluti e per tangueri di livello intermedio-avanzato. L’ingresso è libero.
“A 39 anni dal golpe del generale Rafael Videla – sottolinea la consigliera comunale Federica Aluzzo – continuano in Argentina ed in vari paesi europei i processi giudiziari contro i responsabili di incredibili violazioni dei diritti umani e del tragico bilancio di 30 mila desaparecidos di cui, forse non tutti lo sanno, almeno un migliaio italiani. La forte presenza di connazionali trova giustificazione nelle storiche relazioni fra i due paesi e nel costante flusso migratorio che dall’Italia ebbe come destino Buenos Aires a partire dalla seconda metà del diciannovesimo secolo, e che si concluse con l’ultima importante ondata di piemontesi, siciliani e calabresi del secondo dopoguerra. Tra questi va ricordato Ariel Mortillaro di origini palermitane la cui storia viene narrata da Beatrice Mortillaro nel suo libro. Tutto questo evidenzia come il dramma di chi non ha ritrovato il corpo di un familiare scomparso (per le più svariate motivazioni), accomuni tutti i Paesi del mondo ed è fenomeno purtroppo ancora molto attuale; da qui emerge la necessità di grande collaborazione tra tutti gli Stati.
Per queste ragioni – prosegue la Aluzzo – penso che sia fondamentale coinvolgere nel progetto di ricerca delle persone scomparse anche la Consulta delle Culture e i consolati e le ambasciate corrispondenti, oltre che le istituzioni competenti. Dittatura o altre motivazioni, dove non c’è sicurezza, si assiste alla negazione dei diritti umani e sono quelli che tutti insieme dobbiamo tutelare. L’inizio potrebbe essere una collaborazione con l’Ambasciata argentina che anche attraverso la presenza a Palermo del Ministro Carlo Cherniak sta mostrando grande sensibilità su questi temi”.