«Inizia la battaglia in difesa delle Ville Liberty di Siracusa con “734” dovunque la nostra identità sia minacciata». Lo ha postato Fabio Granata, siciliano che si è distinto nella sua lunga attività sociale e politica per la conoscenza ed il rispetto della cultura e dell’eleganza insita nelle bellezze dell’Isola. Insieme al suo movimento civico che ha chiamato 734, anno della fondazione greca della città di Siracusa avanti cristo, ha intrapreso l’ennesima battaglia a tutela del patrimonio culturale siracusano. Nello specifico incontrando la soprintendente ai Beni culturali Anna Basile e chiedendo formalmente l’apposizione di un vincolo storico architettonico sulle ville Liberty che insistono tra via dell’Arsenale e viale Tunisi.
«Il patrimonio di Siracusa – spiega Granata – rappresenta la più grande stratificazione storico culturale dell’Isola e una delle maggiori al mondo ma oltre che per i i monumenti e i reperti archeologici più importanti bisogna avere riguardo anche del patrimonio “minore” e tutelarlo per preservarne il valore architettonico, storico e paesaggistico. Troppo spesso e per troppo tempo questo patrimonio ha subito le ingiurie degli uomini e del tempo ma ora bisogna essere all’altezza del riconoscimento Unesco e tutelare tutti i tasselli dell’enorme mosaico dell’heritage siracusano».
La soprintendenza ha condiviso l’esigenza e avviato le procedure per apporre i vincoli richiesti.