Chi non la ricorda, battagliera, determinata, attenta alle parole non certo al look (anche per questo ha portato per anni lo stesso collarino di velluto nero che si usò una volta sola a Capodanno nel 1992). Di Sonia Alfano, figlia di Beppe, coraggioso giornalista ucciso dalla mafia, si potevano dire tante cose positive ma non proprio sull’aspetto fisico. Oggi, invece, appare in grandissima forma.
La porta alla ribalta con questo nuovo look aggressivo e vincente, il sito agrigentino Sicilia Cronaca, non certo per incensarla ma per attaccarla sulla nuova poltrona, ricevuta dal presidente della Regione Rosario Crocetta, nel cda di Sicilia Acque. Il sito a tal proposito le fa poco elegantemente i conti in tasca, ed emerge che, oltre allo stipendio come funzionario della Regione siciliana (posto ricevuto perchè familiare di vittima di mafia), e al ricco emolumento per il nuovo incarico, ha ricevuto anche 4 milioni di euro come risarcimento dallo Stato per la grave perdita.
Morale? La Alfano adesso sta alla grande, e anche se non ha più la poltrona a Strasburgo (è stata deputato europeo e presidente della Commissione antimafia) non deve combattere con gli umori di Antonio Di Pietro e di Beppe Grillo poi, e soprattutto con i costosi capricci della Casaleggio & C. Si gode la sua vita con le sue tre figlie. Nella nuova veste Sonia Alfano, come risulta dal suo profilo Fb, è una che si piace, che sorride, che è attenta al look, che si fa i selfie allo specchio, e che come scrive Sicilia Cronache, si fa spensierate gite sul suo yacht. Una donna che, finalmente, mette nella giusta luce le sue belle gambe, sempre avute ma soffocate in mise castigate, espressione in lei, di una femminilità sepolta dai pensieri del torto subito dall’antistato.
Una gallery di immagini di Sonia Alfano ieri e oggi (fonte web e Fb)
Insomma Sonia Alfano è favolosa. Attenzione, lo era anche quando lottava in tv e nei comizi di piazza per il bene e contro le brutture dell’Isola, ma con quanta fatica? In questo mutamento viene tristemente alla memoria la fine del film Qualunquemente in particolare la scena dell’ultimo scontro tv tra Cetto La Qualunque e il povero De Santis, l’antagonista candidato a sindaco che viene stracciato dalla simpatia dell’ottimo Antonio Albanese protagonista del film, perchè De Santis era tanto bravo, tanto buono, tanto giusto ma tanto noioso e poco fotogenico. La vita oggi è smart senza scomodare la proverbiale “Me Zita” che avi li sordi ca cummogghianu tutti l’immrogghi.