Il concept store itinerante La Vucciria, che punta a rilanciare lo storico mercato dipinto da Guttuso, dopo il suo debutto palermitano porterà in un tour internazionale le eccellenze territoriali siciliane, dal food all’arte.
Dopo il debutto, tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 in via Libertà, principale boulevard palermitano, La Vucciria concept store, spazio che racchiude al suo interno il patrimonio culturale delle tradizioni e dei sapori di Sicilia, si prepara ad affrontare il suo primo tour nel mondo. Il progetto, che ha avuto origine nel 2014 da due imprenditori, Antonio Di Dio e Diana de Concini, con la donazione della luminaria che illustra ancora oggi a Palermo ai turisti e non solo l’ubicazione del mercato della Vucciria, e reso celebre dal quadro del 1974 di Renato Guttuso, si è trasformato in un brand che mira a portare nei mercati internazionali i prodotti della terra e dell’intelletto siciliani.
Lo chef Piparo alla serata di chiusura de La Vucciria a Palermo
La serata di chiusura dello store palermitano ha ospitato uno show cooking dello chef Francesco Piparo del crudo bar Sicilò, che ha realizzato un “Risotto c’anciova 2.0”. La rivisitazione di una storica ricetta, con ingredienti de La Vucciria, legati ai prodotti acquistati dallo chef e dai due ideatori del brand nel mercato storico che continua a mantenere la sua vocazione commerciale e che il progetto punta a rilanciare.
La Vucciria: Dalle campagne siciliane alle tavole di tutto il mondo
Con la complicità dell’export manager Mariano Stancampiano, La Vucciria toccherà gli Stati Uniti, mete previste New York e San Francisco, quindi Londra, Buenos Aires, il Canada, il Giappone, a Tokyo, in Australia e in Cina, a Shanghai, e anche gli Emirati Arabi. Nel marchio, Di Dio e de Concini, hanno radunato, attraverso un consorzio spontaneo, gli oli provenienti da piccoli agricoltori di tutte le aree della Sicilia, con cinque differenti monocultivar Nocellara del Belice, dell’Etna, Santagatese, Biancolilla e Tonda Iblea, new entry del 2018; le acciughe sfilettate a mano, la bottarga di tonno rosso, i filetti di tonnetto e il tonno rosso del Mediterraneo; e ancora le conserve: la caponata bianca di Don Nicola, antica ricetta di famiglia, la salsa di pomodoro siccagno, il sugo pronto alla Norma, la marmellata di arance di Sicilia. In comune, un packaging ricercato e con i colori dell’Isola, e un logo, La Stidda, realizzato dall’artista folk palermitano Roberto Cavallaro.
La Vucciria: una galleria d’arte itinerante che racconti la Sicilia
Non solo food per La Vucciria, ma arte, artigianato e moda «come per una galleria itinerante che parli di Sicilia – commentano Antonio Di Dio e Diana de Concini. – Vogliamo portare la bellezza e il messaggio fortissimo delle tradizioni siciliane nel mondo». I concept store saranno allestiti in luoghi strategici delle città, e ospiteranno le luminarie della famiglia Badami, tra le più antiche nell’Isola con tre generazioni impegnate nel settore.
E, ancora, le opere pittoriche dell’artista folk palermitano Roberto Cavallaro e del contemporaneo siciliano Guido Baragli, le coffe tradizionali di Francesca Sant’Angelo, figlia d’arte, intarsiate e ricamate a mano; le sciarpe gioiello di Ricchezza Falcone; le ceramiche di Elisabetta Castagnetta, rivisitazioni delle classiche teste di moro e delle pigne in chiave pop. Le istallazioni scenografiche dell’architetto Alessandra Cerrito, curatrice del format del concept store, che resterà fedele nelle differenti collocazioni, caratterizzato dalle cassette della frutta come espositori, logate La Vucciria, luminarie e bancarelle.
La mostra di Matilde Incorpora sui volti de La Vucciria oggi
E da via dei Maccheronai, a Palermo, viaggeranno in giro per il mondo anche le immagini della moderna Vucciria, che si è evoluta in luogo di movida notturna, realizzate dall’artista siciliana Matilde Incorpora che raccontano i personaggi che continuano a popolare lo storico mercato.
Negli scatti, realizzati dal 2011 al 2014, che costituiranno una mostra permanente all’interno del concept store, ci sono studenti Erasmus, clochard, musicisti, ballerini, ingegneri, maghi, professori, mercanti, venditori di rose, pazzi, ubriachi, misogini e festaioli che ruotano attorno alla Taverna Azzurra, cuore del mercato, dove centinaia di persone di tutte le nazioni, di tutte le razze, di tutte le culture e di tutte le età si incontrano per condividere allegria, amore e complicità.