Non sono stati i social a renderci maniaci della gastronomia legata a particolari ricorrenze, perchè la fame di cose buone, in Sicilia, c’è sempre stata. Da quando la si può condividere su internet, però, è diventata una vera e propria mania, un collante geografico e generazionale da ostentare. Ed oggi, il 13 dicembre, Santa Lucia, è l’arancina day, non si sfugge e persino l’aria profuma di frittura, in maniera potente come forse solo l’olezzo di “carne di crasto” il primo maggio.
La parola allora ad uno chef che con la tradizione siciliana ci è andato a nozze e pure in tv Natale Giunta. Racconta che ormai il piatto è arrivato in Australia, Giappone, Cina e lo chiama “arancina” o “arancino” per fare contenti tutti catanesi, messinesi e palermitani che, secondo Giunta, la chiamano così perchè pensano sempre al femminile. Il segreto è la lega che dà la croccantezza ed è fatta al 50 per cento di farina e cinquanta di acqua.